L’Associazione Indotto AdI e General Industries incontrerà il Prefetto di Taranto, Demetrio Martino, nella mattinata di mercoledì 26 luglio: “Soluzioni o saremo costretti a consegnargli le chiavi delle nostre aziende”
Una delegazione di imprenditori aderenti ad A.I.G.I. sarà ricevuta dal Prefetto di Taranto, Demetrio Martino, nella mattinata di mercoledì 26 luglio.
Assente il presidente Fabio Greco per impegni lavorativi fuori regione, la delegazione sarà composta dal Vicepresidente Nicola Convertino, da Palmo Liuzzi, responsabile del settore metalmeccanico, da Luigi Guida, referente per area navale e portuale, Vladimiro Pulpo per i Trasporti e dal consulente Aigi Massimo Zito.
“Ringraziamo Sua Eccellenza il Prefetto per la celerità con la quale ha risposto alla nostra richiesta a margine del presidio che abbiamo tenuto mercoledì scorso proprio nei pressi dell’Ufficio Territoriale del Governo”, asserisce il presidente dell’associazione di categoria Fabio Greco.
“Al Prefetto – prosegue il presidente di Aigi- consegneremo un documento firmato dai nostri associati, 80 imprese e tre consorzi, nei quali viene dettagliato lo stato dell’economia di terra ionica che, reggendosi storicamente sugli asset strategici Acciaierie d’Italia, Arsenale, Porto e Leonardo è ad un passo dall’implosione. Per questo chiederemo al rappresentante territoriale del Governo una mediazione con il Governo centrale affinché prenda a cuore le sorti di questo territorio che è legato a doppio filo al destino delle nostre imprese che rappresentano l’economia specializzata del territorio”.
“Ciò che auspichiamo, è un confronto costruttivo e risolutivo che abbia come scopo la presa in carico di impegni precisi per la risoluzione di tutta una serie di problemi che soffocano le nostre imprese e sui quali, abbiamo già consegnato nei mesi scorsi al Ministro Urso una serie di proposte tecniche che potrebbero alleviare le nostre attuali difficoltà, senza però ottenere risposte. Dal governo centrale in questa congiuntura così delicata – chiosa l’ingegner Greco- ci aspettiamo l’apertura di un tavolo di crisi su Taranto. In mancanza di riscontri, saremo costretti-nostro malgrado- a consegnare le chiavi delle nostre aziende nelle mani del Prefetto con tutte le inevitabili conseguenze del caso”.


