“Non è mai accaduto che si avviasse una procedura di licenziamento collettivo di personale a tempo indeterminato che coinvolga così tanti lavoratori”
“Amiu/Kyma Ambiente Taranto annuncia 57 licenziamenti. Li chiamano esuberi funzionali, ma in realtà sono licenziamenti collettivi e il finale drammatico di una gestione di un’azienda pubblica che invece come la peggiore società privata scarica sull’ultimo anello della catena gli effetti della sua cattiva gestione”. Così FP CGIL, FIT CISL, UIL Trasporti, USB, FIADEL e SIULS annunciano l’assemblea sindacale e il sit-in sotto palazzo di città a Taranto che si terrà domani a partire dalle 10.00
“Neanche durante il dissesto del Comune di Taranto vennero attuate azioni del genere – dicono ancora i sindacati – E mentre si continua ad usare la scusa dell’improduttività delle unità licenziabili per anni soggette anche ad un lavoro profondamente usurante, non si fa nessuna verifica sui modelli organizzativi, sulle decisioni del management, o sulle scelte aziendali”.
I sindacati rigettano la decisione e chiedono al socio di maggioranza, ovvero il Comune di Taranto, di porre fine a questo “insopportabile atteggiamento”. L’appuntamento per la stampa è domani 4 ottobre a partire dalle ore 10.00 sotto la sede del Comune di Taranto, in Piazza Castello.
Sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Giampaolo Vietri e Tiziana Toscano. “Non capiamo come mai un giorno l’azienda dice di non poter garantire un servizio efficiente per carenza di personale e il giorno seguente dice di avere personale in esubero da voler mandare a casa. – Affermano – Non possiamo che sottolineare che non è mai accaduto nella storia del comune di Taranto che si avviasse una procedura di licenziamento collettivo di personale a tempo indeterminato che riguarda così tanti lavoratori.
Sempre in merito ad Amiu abbiamo chiesto di sapere a che punto siano i lavori sull’impianto di selezione di Pasquinelli, poiché secondo quanto riferito tempo fa dal presidente dell’Amiu Mancarelli doveva riaprire nel mese di febbraio scorso e invece l’impianto è ancora chiuso con un aggravio di costi perché la selezione dei rifiuti è stata assegnata in questo frattempo ad altra azienda”. Concludono Vietri e Toscano.


