Strano che l’associazione che vorrebbe eleggere il prossimo presidente della Camera di Commercio sia rimasta l’unica a difendere l’operato, sul territorio, di ArcelorMittal. Valle a capire certe affinità elettive. Come coniugare l’old economy con la new economy? Chi volesse saperne di più può sempre farsi un giro dalle parti di via Dario Lupo
Con molta probabilità portiamo l’anello al naso in Italia. Siamo la nazione “babba” del continente. Fessacchiotta. Alla buona. Così e così. Come quel personaggio della Wertmüller ne “I basilischi”. Alla stregua, secondo alcuni siciliani, della provincia di Messina per il resto dell’Isola. Sotto la decarbonizzazione dell’ex Ilva, niente. Neanche sopra. E di lato. Lo zero assoluto, insomma. All’estero ArcelorMittal finanzia le opere di bonifica, riconverte i siti industriali. Lo fa con i propri soldi. Partecipa a nuovi processi produttivi. Intercetta il vento del cambiamento. In Italia, invece, pretende che i soldi li metta lo Stato per fare le stesse cose. Cioè: il contribuente. Comanda facendo sporcare le mani ad altri. Decide scrollandosi di dosso la responsabilità. Con la complicità di una politica imbelle, e di un capitalismo straccione, rende di fatto Taranto crocevia, paradigma sgraziato di questo schema capovolto. Di questo approfittarsi impunemente del più debole. Il mondo va da una parte; e noi, testardamente, perseguiamo la via opposta. Dei franco indiani non si fida più nessuno. La politica locale mette le mani avanti, il sindacato le ritrae all’indietro. I tarantini alzano i pugni verso il cielo, restando perplessi dinanzi ad una multinazionale che di multi, sinora, ha solo dispensato chiacchiere e lustrini. Tomo tomo il presidente Toma, a capo di quel che resta della Confindustria jonica, una sorta di redivivo Hiroo Onosa, il militare giapponese che nella foresta di Lubang si batteva ancora come se la seconda guerra mondiale non fosse terminata ormai da trent’anni, continua a difendere il padrone asiatico del vapore. Una strana affinità elettiva quella tra l’associazione di categoria e ArcelorMittal. Fuori moda. Fuori contesto. Fuori tempo massimo. Fuori tutto, ma testardamente ancorata al dentro e alle sue strane alchimie. La stessa Confindustra che vorrebbe eleggere Cesareo prossimo presidente della Camera di Commercio, l’ente che si spera possa innovare – e diversificare – i destini produttivi di Taranto, antepone la conservazione alla modernità. Il passato al futuro. L’inerzia al dinamismo. L’industria pesante alla cultura. L’acciaio ai servizi e all’enogastronomia di qualità. Della serie: vorrei guidare l’aereo mo ho la patente nautica… “Non ci si mostra grandi per situarci ad un estremo, piuttosto toccando insieme i due estremi, e riempiendo tutto lo spazio tra di essi”. Lo diceva Pascal. Con i sui pensieri lievi. I suoi ragionamenti soffici. L’incedere tomo tomo di chi tomo tomo non lo fu mai.