Da falco a colomba: le due vite del consigliere comunale, Luca Contrario. Più che logorare chi non lo possiede, il potere ti cambia. Difficile resistere al suo richiamo. Ambasciator non porta pena; e neanche pentimenti
Nascere incendiario, morire pompiere. Dalla contestazione all’Istituzione il passo può essere breve. Brevissimo in taluni casi. Appena un giro di campo al contrario. Così come volgere dall’azione alla reazione. E’ sufficiente guadagnare il Palazzo, innamorarsene perdutamente, volgendo le spalle alla piazza. Trasmigrare, insomma, dai sinonimi ai contrari(o). E rendere il Sol dell’avvenire una retrospettiva dei valori rancidi. Luca Contrario, consigliere comunale, promosso al rango di colomba dopo una vita passata ad atteggiarsi nelle vesti di falco, avrà il compito di raccogliere i cocci di quel che resta dell’alleanza di centrosinistra al comune di Taranto. Colui che gridava nella scorsa vita, cioè ieri, che agitava e si agitava, dovrà ora ragionare. Riporre per terra il megafono. Invitare alla calma. Soppesare le parole. Percorrere ‘una strada diversa’ da quella sin qui calpestata. Conservare – e conservarsi – la poltrona sulla quale è beatamente seduto.
Magnifico. Straordinario. Questa sì che è un’idea davvero originale. Il botto di fine anno in un anno all’insegna dei botti permanenti. Ambasciator non porta pena; e neanche pentimenti. Serviva la figura del pontiere in effetti. Del mediatore instancabile. Del tessitore di verità – e non d’inganni, come certa letteratura ci ricorda a proposito di Ulisse. Il Contrario di uno è sempre (Luca) Contrario sotto mentite spoglie. Riuscirà nell’impresa il nostro eroe? Glielo auguriamo. Il profilo è quello giusto. Nessuno si è detto contrario a tale indicazione. Tutto e il Contrario di tutto mi ricorda una vecchia vignetta di Altan. Con Cipputi, l’operaio metalmeccanico, in vena di confidenze: “Alle volte mi vengono in testa idee che non condivido”. Bastian Contrario di se stesso.