Con Lazzaro… alzati e cammina si rischia di far restare seduti, immobili, tutti gli altri. Lo strano caso del centrodestra tarantino. Ci ricorda il titolo di un fortunato libro di Jean-Claude Izzo, il maestro del noir mediterraneo
La sintesi somiglia ad un raggio di sole in una fredda giornata di foschia. Sono parallele poco convergenti quelle sulle quali è salito a malavoglia il centrodestra tarantino. Lazzaro, alzati e cammina… rischia di far restare seduti, immobili, tutti gli altri. Sembrano schiudersi le porte dell’anarchia, di un caos figlio del’improvvisazione pensosa, per la metà campo dei Forza Fratelli d’Italia (fusione a freddo di partiti partiti, inoltratisi verso destinazioni diverse). Jean-Claude Izzo, il maestro del noir mediterraneo, avrebbe chiamato tutto ciò “Casino totale”. Titolo fortunato della sua significativa – e varia – produzione letteraria.
Lazzaro non convince “Svolta Liberale” che, questa mattina, ufficializza il passaggio dei già consiglieri comunali Cosa e Festinante nelle liste a sostegno di Bitetti. Svolta (liberale) nient’affatto scontata per un partito federato con Fratelli d’Italia sino all’altro ieri. L’Udc riflette, si guarda attorno, potrebbe decidere in giornata di sostenere un altro candidato sindaco che non sia Lazzaro. Tacente – e non Lazzaro – alzati e… preparati a camminare. Forza Italia è il buco nero di queste Amministrative tarantine: inghiotte tutto senza restituire niente. Insegue confusamente la linea De(lla) Palma maltrattando e umiliando il candidato più logico, quello più naturale, che neanche a farlo apposta è un dirigente proprio del partito berlusconiano. All’anagrafe: tale Massimiliano Di Cuia.
Sembrano, sembriamo tutti il marziano di Flaiano: capitato a Taranto per caso, a disagio con i comportamenti di esseri strambi, predisposto alla querimonia. Solo IaIa, l’intelligenza artificiale al quadrato, poteva immaginare un quadro di riferimento così poco onorevole. Questi sono i risultati quando offri la mazza nelle mani di dilettanti. Il (tras)forma mentis della destra tarantina. Vogliono perdere le prossime elezioni, ma continuano a raccontare in giro l’esatto contrario.