martedì 18 Febbraio 25

La dinamica strutturale del fenomeno migratorio

Lo scorso anno gli sbarchi sulle nostre coste (principalmente quelle siciliane, calabresi e pugliesi) sono diminuiti del 57,9%. Ma sbaglia chi approccia questa tematica con argomentazioni emergenziali

Nel 2024 gli ingressi via mare delle persone migranti in Italia sono tornati ai livelli del 2021, prima dell’insediamento del governo Meloni. I numeri sugli arrivi nell’anno che si è appena concluso dimostrano ancora una volta ciò che sosteniamo da anni: il fenomeno migratorio non è affatto un’emergenza, ma al contrario rappresenta un fatto organico e strutturale. I dati evidenziano anche altri aspetti interessanti, riguardanti le nazionalità di arrivo delle persone migranti. Cifre che ci fanno comprendere come la questione riguardante la lista dei cosiddetti “paesi sicuri”, di cui si è parlato molto negli ultimi mesi, sia soprattutto politica. Gli ingressi via mare nel 2024 sono stati poco più di 66mila. A queste cifre andrebbero aggiunte le persone che fanno ingresso nel Paese via terra, come nel caso della cosiddetta “rotta balcanica”. Ma purtroppo si tratta di dati che non vengono diffusi dal ministero dell’Interno.

L’anno scorso gli sbarchi sulle nostre coste (principalmente quelle siciliane, calabresi e pugliesi) sono diminuiti del 57,9% rispetto all’anno precedente. Nel 2023, infatti, gli arrivi al 31 dicembre erano stati più di 157mila. Com’era prevedibile, il sensibile calo degli sbarchi è stato rivendicato dagli esponenti di governo, a partire dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni. Tuttavia occorre evidenziare che si è tornati ai livelli del 2021, quando a palazzo Chigi sedeva Mario Draghi, sul sistema di accoglienza vigeva la normativa precedente all’attuale e non erano ancora stati stipulati accordi bilaterali con alcuni paesi del Nord Africa, come la Tunisia.

L’andamento altalenante degli arrivi di sulle coste italiane evidenzia ancora una volta che le politiche di contenimento del fenomeno migratorio – poste in essere da tutti i governi dell’ultimo decennio – influenzino solo in parte i flussi. Le migrazioni esistono da quando esiste l’umanità. Per questo dovrebbero essere affrontate innanzitutto come un fenomeno ordinario e non emergenziale. Sono quindi necessarie politiche pubbliche strutturate, organiche e a medio-lungo termine, oltre che eque ed efficaci politiche per l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, considerando che al 31 dicembre scorso le persone ospitate nei Centri della nazione erano quasi 140 mila. La maggior parte delle persone arrivate in modo “irregolare” via mare in Italia nel 2024 proviene dal Bangladesh. Del Paese asiatico, infatti, sono originarie quasi 14mila persone, delle circa 66mila arrivate nel corso dell’anno. Le altre nazionalità più ricorrenti sono la Siria (12,5mila persone), la Tunisia (7,7mila), l’Egitto (4,3mila) e la Guinea (3,5mila).

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