Il trust dei tifosi rossoblù punta il dito contro la gestione Giove, definita «scellerata». Inoltre invita le parti, venditore e compratore, a colmare un persistente «vuoto comunicativo» per fare chiarezza
L’Aps Taras 706 a.C, dopo il mancato rispetto del closing pattuito nel preliminare per il 13 dicembre, prova a fare il punto della situazione con un comunicato stampa. «Questo vuoto comunicativo – afferma il trust, socio di minoranza del club – da parte di venditore e compratore della maggioranza del club ci dilania, alimenta e legittima le paure di tutti, consente a chi vuole il male del Taranto e non rispetta la nostra passione di riempire il vuoto con atti e parole vili. Ancora una volta il nostro invito ad esporsi non è stato colto e, pertanto, approfittiamo di queste righe per ribadire ad Apex che un rapporto di fiducia con i tifosi e la comunità si costruisce con la chiarezza e la tempestività delle comunicazioni».
Il dito è puntato contro la potenziale vecchia proprietà: «Le colpe sono chiare, ormai da anni, e gli strascichi di questa gestione scellerata – prosegue la nota stampa – continuano a impattare negativamente sul presente e sul futuro del club. Le problematiche legate alla fruibilità dei conti correnti del Taranto FC, risolta solo giovedì pomeriggio, rischia di far arrivare dopo la scadenza di lunedì 16 dicembre i fondi per gli stipendi, dati i tempi tecnici dei trasferimento internazionale».
Nulla, secondo la APS sarebbe perduto: «La parte acquirente – spiega – è alla ricerca di soluzioni per rispettare i tempi ed evitare un’ulteriore penalizzazione di almeno 6 punti che condannerebbe di fatto la squadra ad una retrocessione inevitabile con mesi di anticipo. Da APEX ci arrivano conferme dirette che la questione-stipendi sia comunque slegata dal closing che già nei prossimi giorni dovrebbe di fatto sancire il passaggio del 90% delle quote del Taranto».
In ultimo si rivendica il ruolo di «raccordo con la parte acquirente» con l’obiettivo di: «fornire idee e soluzioni per salvaguardare il club e restituirgli un presente e un futuro. Il Taranto conclude il comunicato – è un bene superiore che difenderemo con le unghie e con i denti anche da coloro che, con ignavia o addirittura compiacimento, lo trattano come un cadavere da attendere alla riva del fiume»