venerdì 7 Marzo 25

Taranto, Fiusco: “Sicurezza scolastica, un’emergenza ignorata”

Il consigliere comunale denuncia: “Le scuole non dovrebbero essere così vulnerabili da richiedere chiusure improvvise. È necessaria una rivoluzione culturale”

“Negli ultimi decenni, abbiamo assistito a un colpevole disinteresse verso le strutture scolastiche, specchio di un sistema che sembra aver smarrito il senso del futuro. Le variazioni climatiche, sempre più estreme, ci ricordano ogni giorno che non possiamo più permetterci di lasciare il destino dei nostri figli alla mercé del caso. Ma non c’è, purtroppo, da stupirsi. Quando i governi ignorano per così tanti anni i segnali d’allarme dei territori, quando il rumore della pioggia che filtra dai soffitti diventa il sottofondo quotidiano delle nostre scuole, la tragedia non è un’eventualità, ma una certezza in attesa di manifestarsi”.

A dichiararlo è Giuseppe Fiusco, consigliere comunale di Taranto, che prende come esempio quanto accaduto lo scorso anno all’Istituto Comprensivo Pirandello di Paolo VI. Proprio qui, a seguito di un temporale, un solaio è crollato, fortunatamente senza causare feriti o vittime. Tuttavia, si tratta di un episodio su cui non è possibile sorvolare.

L’edilizia scolastica rimane da sempre un capitolo scarno nell’agenda politica dei governi di ogni colore politico. Una questione sempre sacrificabile, sempre rimandabile. Le scuole dovrebbero essere i luoghi più sicuri della nostra società, fortezze della conoscenza e della crescita personale, ma oggi sono spesso simboli di incuria, degrado e abbandono”, denuncia Fiusco.

In caso di allerta meteo, la responsabilità di chiudere le scuole per garantire la sicurezza degli studenti e del personale spetterebbe alle amministrazioni locali. Tuttavia, questa non può essere la soluzione principale al problema. “Le scuole non dovrebbero essere così vulnerabili da richiedere chiusure improvvise”, eidenzia il consigliere.

Sono infatti enormi i disagi che le famiglie affrontano quando le scuole chiudono. In Italia, dove il welfare pubblico è limitato, spesso sono i nonni a supportare le famiglie, ma non tutti possono contare su di loro. La chiusura delle scuole rappresenta un’emergenza logistica ed economica: “I genitori si trovano a dover improvvisare soluzioni alternative per prendersi cura dei figli, spesso senza tempo per organizzarsi – prosegue Fiusco – Questo può comportare giorni di ferie o permessi non retribuiti, che influiscono sul reddito familiare. Inoltre, molte famiglie non hanno accesso a servizi privati come baby-sitter o centri diurni, e spesso sono le donne a dover rinunciare al lavoro, con conseguenze negative sull’occupazione femminile”.

Si ricorda che la sicurezza scolastica dipende anche dalla qualità delle infrastrutture urbane, la cui manutenzione deve essere garantita dalle amministrazioni locali: strade, marciapiedi e reti fognarie. La viabilità è cruciale per la sicurezza di famiglie e studenti, soprattutto in situazioni di emergenza climatica.

“È necessario un impegno maggiore da parte delle istituzioni per ridurre il rischio di disagi e incidenti legati a una rete infrastrutturale inadeguata e trascurata. Serve una rivoluzione culturale che metta al centro il diritto dei bambini e dei giovani a crescere in un ambiente sicuro, stimolante e adeguato. Non è più tollerabile che la sicurezza scolastica sia considerata una voce di bilancio opzionale o un tema da affrontare solo dopo l’ennesima tragedia”, conclude Fiusco.

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