Darsi appuntamento dal notaio per liberare Taranto. Farlo prima del prossimo 24 febbraio. Il dissenso attorno a Melucci tenta di organizzarsi. I Melucci boys, invece, in un ristorante cittadino giocano la carta del giropizza
Provano, nuovamente, a mandarlo a casa. A liberare la città prima del prossimo 24 febbraio. E tornare così a votare già in Primavera. Reiterano l’appuntamento dal notaio, confidando in un esisto differente rispetto all’ultima volta. I consiglieri comunali Bitetti, Liviano e Musillo avrebbero avviato la conta. Iniziato a tessere la tela del dissenso largo contro il sindaco di Taranto. Capeggiato la rivolta che dovrà condurre alla svolta. Il numero fatidico è sempre lo stesso:17. Numero dispari per una condotta pari. Coesa, rapida, chirurgica.
Per raggiungerlo, però, tutte le opposizioni dovranno convergere: quelle di destra e quelle di sinistra in egual misura. E sperare che qualcuno si sganci dall’attuale compagine di maggioranza. Operazione non facile, ma neanche impossibile considerato l’approssimarsi delle consultazioni regionali. Della serie insomma: ora o mai più. I fedelissimi di Melucci, i Melucci boys, gli Abbate, gli Azzaro, i Lo Muzio, si sarebbero dati appuntamento questa sera in un ristorante cittadino per un rapido giropizza. Tranci di ‘capricciosa’ e ‘quattro formaggi’ in luogo della sfiducia politico-amministrativa. Carboidrati invece che firme notarili. L’appetito viene mangiando. In tutti i sensi.