Intervista al candidato sindaco del centrosinistra, Piero Bitetti. “Taranto Città Metropolitana? La sua idea, direttore, parte integrante della nostro programma elettorale”
Bitetti, come procede la sua campagna elettorale?
“Devo dire molto bene. Si coglie un rinnovato entusiasmo attorno alla nostra proposta politico-amministrativa. Un affetto che ci sprona a dare il massimo per la Taranto che verrà. La Taranto del prossimo futuro. Una città che, nell’ultima fase, è apparsa come anestetizzata dalla conservazione della specie più che della definizione di un progetto di comunità. Un progetto autentico. Ambizioso. E dalla valenza riformista”.
Progetto che dovrà declinarsi attorno a quali linee guida?
“Taranto dovrà essere in maniera compiuta, nei prossimi anni, sempre più una città euro-mediterranea. Per la sua storia millenaria, per la valenza strategica del suo porto, per la presenza in loco della Marina Militare, per il valore simbolico di una vicenda economica e industriale che si coniuga, alla perfezione, con i temi della transizione ecologica. E poi, direttore, porteremo avanti una sua idea: quella di candidare Taranto a quindicesima Città Metropolitana del Paese. Temi, questi, che saranno parte integrante del nostro programma elettorale”.
A che punto siete con la composizione delle liste?
“Le nostre liste sono pronte, stiamo definendo gli ultimi dettagli. Vorrei, però, dirle una cosa…”.
Prego.
“In molti chiedono di candidarsi con noi, di sostenere la coalizione di centrosinistra. Sembrerà strano, ma registriamo con favore situazioni di abbondanza. In tempi di disaffezione al voto, di democrazie tenute in ostaggio dal verbo populista e qualunquista, era tutt’altro che scontata una dinamica di questo genere”.
Come mai Il Psi, una forza storicamente di sinistra, ha scelto di sostenere un altro candidato sindaco invece che lei?
“Bella domanda, me lo chiedo anch’io. I riformisti devono stare nel campo progressista per valori culturali e prassi di governo. Credo che i vari Pertini e Nenni si rivolterebbero nella tomba se sapessero che, invece, s’inseguono singolari alleanze con Salvini e la Lega. Con la destra sovranista di Le Pen e Orban. Le porte della coalizione, per il Psi, restano aperte. Anzi, approfitto di questa intervista per lanciare loro un appello: incontriamoci, parliamone, troviamo tutti assieme una sintesi. C’è ancora il tempo per farlo, se lo si volesse”.