Mobilità intelligente in caduta libera. Taranto rischia di perdere 320 milioni di finanziamento pubblico se non si dovessero rispettare i tempi prestabiliti. A cominciare dal cantiere relativo alla “linea blu” da far partire entro il prossimo mese di aprile e, del quale, nessuno sa niente. Melucci e Abbate, Abbate e Melucci, voi che potreste rappresentare il governo più trasformista della storia, fate qualcosa
Dopo l’assessore Giorno è calata la notte sul Brt di Taranto. Acronimo inglese – Brt, s’intende – che sta per: “Bus rapid transit”. Ovvero: il trasporto pubblico futuristico e senza fermate. La novità ultima di una mobilità che si suole definire intelligente. Emblema e riproposizione un tantino inflazionata della tanto decantate Smart City, città riflessive, città inclusive e a misura d’uomo. Invece che ragionare di abbondanza, di ricchezza improvvisa cadutaci addosso (i 320 milioni aggiudicati al Comune di Taranto per la Brt rappresentano la più importante dotazione finanziaria di sempre per un ente alle nostre latitudini), si discute di possibili dimissioni. Come quelle del comandante Matichecchia dal Rup (Responsabile unico del procedimento). Altro acronimo in questa storia di acronimi che dominano la scena, scrivono la sceneggiatura, replicano la sceneggiata. E in egual misura, allo stesso tempo, non si discute affatto, si resta afoni, non si hanno notizie del cantiere che dovrebbe inaugurarsi entro il prossimo mese di aprile riguardante la “linea blu”: quella, per intenderci, che collegherà il quartiere Tamburi alla borgata di Talsano
L’altra linea prevista è quella “rossa”, ossia il collegamento tra il quartiere Paolo VI e Cimino. Al posto di Matichecchia, se dovesse essere confermato il suo disimpegno, arriverà il dirigente Irianni. L’ufficio comunale che lavora a questo importante progetto può contare su sole due unità. Troppo poche. Servirebbe invece una dotazione organica che fosse almeno tre volte tanto. Grazie all’aggiudicazione della Brt di Taranto, avvenuta per tempo, il 31 dicembre dello scorso anno, furono salvati gli interventi inerenti la mobilità sostenibile in tutto il resto del Paese. Pensate che beffa se per inerzia amministrativa, per la crisi politica che agita e confonde Melucci e Abbate, Abbate e Melucci, si dovessero perdere i finanziamenti. E la mobilità da intelligente tornerebbe ad essere stupida. Datata. Antimoderna. Si scrive Brt, si legge: Benedetta realtà tarantina. A proposito di acronimi in una storia di acronimi.