Bitetti abbandona Emiliano per sostenere Melucci. Fornaro sarà assessore all’Ambiente. Melucci in serata, o al massimo domattina, ufficializzerà la nuova giunta municipale con i nomi anticipati da CosmoPolis nei giorni scorsi. Stellato viene declassato da uomo dell’anno a trombato della legislatura. La crisi politica più insulsa del pianeta volge al termine. Forse
Il partito di Michele Emiliano, a differenza di quanto cantano i tifosi del Milan a proposito dell’attaccante Olivier Giroud, non si è girato. “Con” perde la propria natura di preposizione semplice per divenire una preposizione articolata al sindaco di Taranto. Abbandonata la compagnia del governatore pugliese, conferma di unirsi a Melucci. Bitetti e Fornaro hanno deciso, alla fine. Sosterranno l’Amministrazione comunale. Il primo continuando a presiedere il Consiglio comunale; la seconda entrando in Giunta per ricoprire l’incarico di assessore all’Ambiente. E, attraverso l’ufficializzazione della loro posizione, decretano di fatto la cancellazione di “Con” dalle mappe istituzionali locali. Un partito-movimento passato, in solo tre settimane, dall’annoverare quattro consiglieri comunali a non poter contare neanche su un solo referente.
La nuova giunta municipale è fatta, verrà ufficializzata in serata o tutt’al più nella giornata di domani. I nomi sono quelli dati in largo anticipo da CosmoPolis nei giorni scorsi. Italia Viva resta fuori dall’esecutivo cittadino. Un’onta per Stellato, declassato da uomo dell’anno a trombato della legislatura. Sedotto e abbandonato da Melucci dopo i baci e gli abbracci romani con Renzi. La maggioranza, anche senza i voti di Stellato – e Casula –, resta comunque a 16. Il sindaco più altri quindici consiglieri. Lo stesso numero che approvò il Bilancio di Previsione prima di Capodanno. Pochini. Un governo di minoranza appeso ad un filo molto esile. Ma questo è. Con Melucci è già tanto. Più in là potrebbe aggregarsi il Sinonimo e Contrario; e assurgere, così, a 17. Il numero più ricorrente sulla ruota di Taranto. Tanto che si raccolgano le firme dinanzi ad un notaio, quanto che si alzi la mano in Consiglio comunale.


