“Investire tali risorse per risolvere i debiti di Mittal rappresenta un’azione biasimevole, poiché i debiti contratti da un privato dovrebbero essere responsabilità del privato stesso, senza il ricorso a fondi pubblici”
“Nelle scorse ore, il Governatore di Puglia si è dichiarato disponibile a pagare i crediti dell’indotto Ex Ilva, proposta raccolta in questi minuti dal Ministro Urso. Il Presidente Emiliano dovrebbe considerare attentamente la destinazione delle risorse regionali, soprattutto alla luce delle gravissime criticità economiche e sociali che affrontano i cittadini pugliesi”. Lo afferma in una nota Mirko Maiorino, esponente del Partito Liberale Italiano.
“Investire tali risorse per risolvere i debiti di Mittal rappresenta un’azione biasimevole, poiché i debiti contratti da un privato dovrebbero essere responsabilità del privato stesso, senza il ricorso a fondi pubblici. La gestione fallimentare dell’ex Ilva dovrebbe essere affrontata con fermezza da parte del Governo, che dovrebbe garantire che tutti i debiti verso terzi siano saldati integralmente, in linea con le pratiche internazionali che non consentono gli aiuti di Stato.
È fondamentale – sottolinea – che il governatore Emiliano concentri i suoi sforzi sull’investimento nella sanità pubblica, che versa in una condizione drammatica in tutta la regione e, in particolare, presso il pronto soccorso del SS Annunziata, dove quotidiane e interminabili code di ambulanze testimoniano la situazione ormai fuori controllo.
Le difficoltà nell’accesso alle visite mediche e i tempi biblici di attesa sono questioni urgenti che richiedono attenzione immediata. Inoltre, i ritardi nei lavori per il nuovo ospedale San Cataldo, la cui consegna è stata differita più volte negli anni, sono inaccettabili e sarebbe auspicabile che la Regione provvedesse ad una risoluzione tempestiva. – Conclude Mirko Maiorino – Il Presidente Emiliano dovrebbe riflettere su queste priorità, ponendo al centro dell’agenda politica la soddisfazione dei bisogni fondamentali dei cittadini pugliesi e non avventurarsi in proclami populisti di cui, onestamente, non sentiamo il bisogno”.