Problemi nelle due coalizioni per la scelta del candidato sindaco. Distinguo molto netti in Forza Italia tra l’onorevole De Palma e il consigliere regionale Di Cuia. Avanza, come sempre, il caos organizzato
Niente ingerenze da Roma sulla candidatura a sindaco di Taranto nell’area di centrodestra. Nessun nome calato dall’alto, sulla testa di Fratelli d’Italia. Nessun modello “Porto di Taranto”, con l’indicazione del già presidente della Provincia Gugliotti come successore di Prete, da replicare per Palazzo di Città. Le scelte, insomma, non potranno realizzarsi contro la volontà di militanti e dirigenti del partito del premier italiano. Rischia di rompersi l’alleanza tra FdI da una parte, Lega e FI dall’altra, sul nome di Francesco Tacente. I “meloniani” vorrebbero puntare su un altro profilo; il resto dell’alleanza (con importanti distinguo all’interno di FI tra il deputato De Palma, favorevole a Tacente, e il consigliere regionale Di Cuia, invece, contrario) ha già deciso di puntare sull’attuale presidente del Ctp.
Come se ne esce, considerato che quella appena iniziata dovrebbe essere la settimana decisiva perché si ufficializzino i candidati-sindaco per le amministrative di Taranto? Difficile poterlo ipotizzare. Se Sparta piange (il centrosinistra), Atene non ride (il centrodestra). Le coalizioni hanno problemi, i nomi sopravanzano i programmi. Le storie su Fb si sostituiscono ai ragionamenti. La politica ha poco conoscenza delle legge elettorale con la quale bisognerà cimentarsi. Avanza il caos organizzato, la piaga dolorante di questi tempi.