Dopo la scomposta missiva dell’altro giorno, il sindaco di Taranto fa dietrofront. E lunedi prossimo incontrerà il commissario Ferrarese. Monta il fastidio degli alleati su alcune sortite di Rinaldo in campo
Dietrofront di Melucci. Smessi i toni polemici, ammorbidita la missiva polemica e scomposta dell’altro giorno, il sindaco di Taranto tende la mano al commissario Ferrarese. E lunedì prossimo, assieme ai tecnici comunali, incontrerà il responsabile dei Giochi del Mediterraneo. Per fare cosa? Per tentare, con un tentativo estremo, disperato, di non farsi commissariare dopo essere stato commissariato. Per predisporre i progetti, far partire le gare su quel che rimane dell’impiantistica sportiva di sua competenza. Una marcia indietro, quella del primo cittadino jonico, resasi necessaria anche per l’attivismo delle ultime ore dei suoi alleati. Sempre più infastiditi da certe sortite di Melucci, tese più a distruggere che a costruire. Più a minare i rapporti che a rasserenare il clima istituzionale.
Il sindaco di Taranto guarda con una certa apprensione alla data del prossimo 24 febbraio. Alle scelte che i consiglieri comunali vorranno porre in essere. Sfiduciarlo, e votare in primavera, o continuare con lui sino alla fine della legislatura? Se non ci fosse il potere persuasivo del gettone di presenza – e delle indennità a fine mese – non ci sarebbero dubbi su come operare. Alta politica.