di Angelo Nasuto
Lettera firmata da circa un centinaio d’iscritti. “A Massafra – sottolineano – non è accaduto nulla di diverso rispetto a quanto già verificatosi a Taranto”
La questione del Partito Democratico di Massafra diventa un caso nazionale: infatti dalla sezione massafrese è stato redatta un lettera firmata da ben cento iscritti al partito e inviata niente meno che alla leader nazionale Elly Schlein. Nella missiva si scrive che l’atto del commissariamento della segreteria massafrese è grave e irricevibile. Nella lettera gli scriventi si rivolgono direttamente alla segretaria, motivando la loro azione per esprimere il disappunto per l’accaduto: un atto di commissariamento ritenuto punitivo senza alcun confronto. Si fa riferimento alla caduta dell’amministrazione comunale guidata dall’ormai ex sindaco Quarto, per cui sono accusati gli ex consiglieri del PD, i quali ribadiscono la realtà incontrovertibile che tale esperienza amministrativa era in crisi da tempo e la decisione di lasciare era stata oggetto di ampia discussione tra gli iscritti dem. Nella seconda parte dell’appello inviato alla Schlein si fa un paragone tra la situazione politica massafrese e quella maturata nella città di Taranto.
Ecco il contenuto originale e completo della lettera:
“Cara Segretaria,
ti scriviamo per esprimere direttamente a te il nostro disappunto in merito all’atto, che riteniamo grave ed irricevibile, con cui il Segretario Regionale Domenico De Santis si autonomina, senza confronto alcuno, commissario del Circolo di Massafra. Questo per noi, non può che essere interpretato come punitivo, a seguito di una decisione con cui i consiglieri comunali di Massafra hanno posto fine all’amministrazione Quarto, che poggia su motivazioni ben note da diverso tempo sia alla Segretaria Provinciale che al Segretario Regionale. Allo stesso modo, era fin troppo chiaro agli stessi che non vi erano più le condizioni per portare avanti quella esperienza amministrativa, fatto che è stato ampiamente oggetto di discussione tra gli iscritti. Per questo, riteniamo che il commissariamento non sia rispettoso nei confronti della nostra comunità democratica e che nel Pd jonico stanno avanzando pericolose tendenze autoritarie non in linea con la natura del Pd. La nostra storica militanza ci ha insegnato che, in democrazia, si discute, ci si confronta e si decide, per questo viviamo questa decisione come una plateale punizione.
Rimarchiamo che a Massafra non è accaduto nulla di particolarmente diverso rispetto a quel che si è verificato nella città capoluogo qualche mese fa, per sfiduciare Melucci, tra l’altro con la regia proprio della Filippetti e di De Santis. Come circolo di Massafra, tra i più importanti, numerosi e attivi della Puglia, aperto tutti giorni con un ottimo riscontro tra i cittadini, attendiamo delucidazioni sulle motivazioni statutarie alla base di questo atto, perché abbiamo il diritto di conoscere il perché di una decisione che distrugge piuttosto che costruire. Distrugge l’impegno di noi militanti, la comunità democratica, il principio statutariamente riconosciuto dell’autonomia dei circoli, e la credibilità del nostro partito, non un partito a trazione personale che tende a “regolare i conti personali” colpendo le comunità. Non possiamo accettare supinamente che una realtà democratica sana venga distrutta senza che vengano ascoltati i militanti e denunciamo una scelta improvvida che va ad aggiungere il circolo di Massafra alla lunga lista di circoli commissariati, ormai da anni, e mai più riaperti. Ci domandiamo se sia questo il nuovo corso del Partito Democratico.
Abbiamo contribuito alla vittoria della mozione congressuale a tuo sostegno e adesso subiamo la vendetta dei sostenitori di Bonaccini. A Taranto il nuovo corso del Pd non è mai arrivato ma viene utilizzato come patente di legittimità solo sui giornali”.