martedì 22 Ottobre 24

Il sindaco di Grottaglie tuona: “L’ex Ilva non è solo una questione di Taranto”

Questa mattina D’Alò ha partecipato al sit-in in Prefettura contro il decreto salva-Ilva aderendo al Coordinamento di Taranto. “È il momento in cui la politica deve schierarsi. Non può più tergiversare”

“Credo che la questione ex-Ilva non possa essere un argomento solo della città di Taranto e suoi cittadini. Si continua a non tener conto di sentenze, perizie, di rapporti che dichiarano la città “zona di sacrificio” e soprattutto di morti. Morti d’inquinamento e di lavoro”. Così in una nota il Sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò, dopo la partecipazione al sit in che si è svolto questa mattina contro il Decreto salva Ilva. “Non è tollerabile uno Stato che continua a non considerare questo. Non è possibile continuare ad accettare un eterno gioco al ribasso in nome del profitto che è evidente non ci sia più nel tessuto economico nazionale, ma che continua ad essere solo un costante stanziamento di soldi pubblici per una gestione scellerata di cui lo Stato ne è complice”.

Per D’Alò Taranto e provincia vivono alla giornata senza un piano industriale, continuando ad accettare morti e disastri ambientali senza che ci sia un colpevole. “Per tutti questi motivi, questa mattina ho partecipato al sit-in in Prefettura contro l’ennesimo decreto salva-Ilva e aderito al Coordinamento di Taranto. È il momento in cui la politica deve schierarsi. Non può più tergiversare”. – Sottolinea il sindaco –  “Il Consiglio Comunale di Grottaglie lo scorso 22 dicembre lo ha fatto, approvando un ordine del giorno che ha come guida la sentenza del processo Ambiente Svenduto, dove si attesta in maniera cristallina che gli impianti non sono compatibili con la salute pubblica”.

Nel documento, anche in considerazione delle motivazioni della sentenza “Ambiente Svenduto”, si chiede di procedere alla chiusura delle fonti inquinanti e la realizzazione di un piano industriale ecocompatibile condiviso con il territorio. “Allo stesso tempo chiediamo ancora di varare una legge speciale per il lavoro a Taranto di concerto con Regione Puglia, enti locali, sindacati ed enti di categoria per la provincia jonica, che punti al riconoscimento del lavoro usurante e alla formazione, inclusa la ricollocazione – ponendo a carico dello Stato la quota della CIG con integrazione salariale a carico degli enti assorbenti – negli Enti pubblici dei dipendenti in esubero che non abbiano raggiunto o siano prossimi all’età pensionabile, individuando per quest’ultimi, attraverso la stessa legge speciale, dei fondi per l’uscita anticipata dall’impiego”. – Conclude Ciro D’Alò – “L’indignazione non basta più. La politica si assuma le sue responsabilità e dia un vero sostegno ai cittadini ed ai lavoratori del siderurgico”.

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