di Angelo Nasuto
Una notizia attesa da tempo, annunciata attraverso una lettera, dalla quale si intuisce la possibilità di vederla in campo come candidata per tornare in Consiglio Comunale alle prossime elezioni amministrative
Gaia Silvestri, esponente politica pentastellata per molto tempo, dopo una militanza decennale decide di lasciare il Movimento 5Stelle. E lo fa scrivendo una lettera molto accorata, dove ripercorre la sua esperienza con un memoriale di ricordi ma anche di precise e motivate critiche. “Dieci anni fa – esordisce – sono stata accolta in una casa, aperta, in cui non c’erano porte né finestre e l’aria era fresca e profumata. Poi sono iniziati lavori di ristrutturazione, ma non quelli del Bonus 110%: lavori di rifacimento facciata, con finestre e porte blindate, e l’aria ha cominciato a essere consumata. E consumate sono diventate le energie di migliaia di attivisti e simpatizzanti che avevano creduto nella speranza di fare politica in modo diverso e pulito”.
Un’esperienza che l’ormai ex grillina definisce straordinaria con sei anni di attivismo in prima linea e quattro anni di esperienza politica, portato avanti con impegno ed entusiasmo apportando contenuto e consenso al Movimento. “L’esordio alle Regionali – prosegue – poi il MoVimento 5 Stelle primo partito con le Amministrative e il Presidente Conte a Massafra, la campagna elettorale con l’aiuto del Gruppo territoriale e per la prima volta il M5S che ottiene una rappresentanza in Consiglio Comunale; la Presidenza della Commissione Controllo e Garanzia. E poi le Europee e le oltre quattordicimila preferenze. Ho continuato a lottare per la tutela dei diritti e per promuovere buone pratiche, ho fatto tutto quello ho potuto, non senza commettere errori, ma sempre con la barra dritta”.
Nella parte centrale del suo scritto la Silvestri nota però che di barre dritte non ne vede più molte: “vedo che, per responsabilità diffuse della base e dei vertici, ci ritroviamo una casa che doveva profumare di nuovo e invece ora ha paura del nuovo, che doveva essere fucina di politica delle idee ed è diventata fucina di strategie non sempre condivise. Rimane la rabbiosa delusione che chi avrebbe dovuto decidere (il Presidente Conte, Beppe Grillo e gli addetti ai lavori) non abbia trovato o voluto trovare la strada per fare vera autocritica e costruire con i principi fondanti, determinando un’emorragia di energie, risorse e consensi. Oggi lascio il MoVimento 5 Stelle. Ringrazio tutti gli attivisti che mi hanno sostenuto, tutti gli elettori che mi hanno preferito, ai quali dico che io sono sempre la stessa: sentinella ero e sentinella sono, sostenitrice delle parità ero e sostenitrice delle parità sono”.
Il finale della lettera lascia immaginare che il suo impegno politico non termini qui ma troverà altre dimensioni e altre case pronte a sostenere la sua attività, chiarendo che, “quello che la identifica sono le sue azioni, quello che è riuscita a costruire assieme alla comunità e a persone pulite e serie”. E poi ecco il suo rilancio: “le esperienze raccolte e la cultura che mi sostiene rimangono un faro per le azioni future al servizio della collettività. Per questo credo, come ho sempre creduto, che le forze buone di una comunità devono unirsi per costruire un futuro sostenibile e inclusivo. Massafra – conclude – ha bisogno di risposte e soluzioni che non vede da tempo, il bene comune deve rimanere sempre il fine ultimo della politica, per questo bisogna rimboccarsi le maniche tutti insieme: andiamo avanti verso un progetto per tutti”.
Dalle ultime frasi di questa lettera si intuisce che le prossime elezioni amministrative della sua città, Massafra, la vedranno in campo come candidata per tornare in Consiglio Comunale. Le insistenti voci di corridoio ed anche le sue dichiarazioni di qualche mese fa, che la indicavano come impegnata a costruire un progetto politico inclusivo e non di facciata, potevano far comprendere che si preparasse il terreno per una candidature a sindaco; ma la situazione elettorale massafrese è così ingarbugliata da dover presto farci rimescolare tutte le informazioni già in poche ore, dietro uno scenario completamente cambiato e addirittura diametralmente opposto; e dunque la sua candidatura a sindaco se qualche mese fa pareva una certezza, adesso non lo è per niente.
Ciò che ci sentiamo di dire sull’abbandono della carovana pentastellata della Silvestri è che questa notizia era attesa da mesi e mesi, cioè da quando si era capito che la diretta interessata aveva intenzione di proseguire in qualche modo la propria azioni politica, anche senza il supporto di un gruppo partitico nazionale con grande calo di consensi. Perché la crisi del Movimento 5 Stelle, già paventata da tempo, poteva costituire un freno alle proprie ambizioni personali, come se l’adesione ad un partito arrivasse solo dopo di chi mira a fare politica come servizio alla propria comunità e città. Qualche decennio fa le idee partitiche venivano prima di tutto e tutti.