Nella giornata di domani dovrebbe essere firmato il documento amministrativo per l’utilizzo dello Iacovone. Poi si procederà ad iscrivere la squadra al prossimo torneo di Lega Pro. Per il futuro il Taranto ha chiesto di poter giocare le partite casalinghe a Vibo Valentia
Il Taranto avrà il suo stadio anche per la prossima stagione sportiva. Melucci rilascerà, con molta probabilità, il nulla osta per l’utilizzo dello Iacovone nella giornata di domani. E dovrà riguardare, la concessione amministrativa intendiamo, cosi come previsto dai regolamenti della Lega calcio, l’intero prossimo anno calcistico. Se poi il sodalizio rossoblù dovesse sloggiare dall’impianto del rione Salinella subito dopo Natale, per l’avvio dei lavori del nuovo stadio, si vedrebbe in appresso come fare. Adesso conta chiudere la pratica dell’iscrizione entro giovedì 15 giugno, evitare il rischio di una nuova radiazione nella storia recente del club, come anticipato da CosmoPolis nell’edizione di ieri. Del futuro non v’è certezza. E di qui ai prossimi mesi molte cose potrebbero accadere. Su più fronti: politico, amministrativo, sportivo. Il Taranto, comunque, si è già premunito chiedendo ospitalità per le partite casalinghe al presidente della Vibonese, Pippo Caffo. Vibo Valentia dista dal capoluogo jonico circa 300 chilometri, non pochi. Anzi. Di certo non una passeggiata domenicale fuori porta. Il Taranto giocherebbe insomma, per buona parte della stagione calcistica 2023-24, tutte le partite del torneo lontano da casa. Con un aggravio di costi e un decico assottigliamento dei ricavi. Ma questo è un altro discorso che andrà affrontato a tempo debito. Incassato il nulla osta, le polemiche tra Giove e il sindaco di Taranto non si placheranno. Si continua a non fare, è proprio il caso di dire, gioco di squadra dinanzi ad obiettivi che dovrebbero essere comuni. Ad essere gelosi gli uni degli altri. La nostra tara storica. Le ragioni per le quali la “Questione meridionale” resta tale e quale dopo oltre 150 anni di vita.