martedì 15 Ottobre 24

Nuova Giunta, Marcoleoni: “Taranto cancella la cultura dal vocabolario amministrativo”

Il coordinatore cittadino di “Noi con l’Italia – Noi Moderati”, Pierfilippo Marcoleoni, commenta la nuova Giunta comunale tarantina, da cui è scomparsa la delega alle politiche culturali: “Un’incongruenza pericolosa e umiliante”

Adesso possiamo affermarlo con certezza, senza alcun dubbio a proposito. E’ stato tutto un bluff, come spesso capita con il sindaco Melucci. E con i vari cerchi magici (non solo politici…) che gli ruotano attorno. La Giunta nominata ieri pomeriggio è la riedizione precisa di quella precedente. Stesse persone, stessi incarichi. Cambia giusto qualcosa nelle distribuzione/definizione delle deleghe assessorili”.

Così il coordinatore cittadino di “Noi con l’Italia – Noi moderati” , Pierfilippo Marcoleoni, commenta la “nuova” Giunta comunale tarantina, resa nota nella giornata di ieri, 22 giugno.

La domanda sorge spontanea, come diceva qualcuno – si chiede Marcoleoni – perché, allora, aprire una crisi amministrativa se il risultato alla fine doveva essere uguale a quello di prima? Perché lasciare per quasi un mese la città senza il suo legittimo governo? Dove sono le figure tecniche che avrebbero dovuto fornire una maggiore competenza – e celerità operativa oltre che progettuale – nell’esecutivo appena ufficializzato?“.

Una novità, tuttavia c’è, come rileva lo stesso Marcoleoni: “L’unica vera linea di discontinuità rispetto al passato è la scomparsa, tra le deleghe assegnate, di quella riferibile alle politiche culturali. Si, Taranto che guarda – o dice di guardare – ad un futuro produttivo diverso, non più monocorde, ecosostenibile, forgiato su servizi e terziario avanzato, cancella la parola cultura dal proprio vocabolario amministrativo. Un’incongruenza, questa, che si fa fatica a commentare. Pericolosa. Umiliante.
Penalizzante. Ci volevano le giunte di centrosinistra perché la cultura, con tutto quello che questa espressione può significare, specie per una realtà comunale da sempre alla ricerca di una sua compiuta identità cittadina, venisse riposta nello scantinato della casa di campagna
“.

“Se Taranto ha un problema – scrive il coordinatore cittadino di “Noi con l’Italia – Noi Moderati” – un limite, un ritardo da farsi perdonare, prima e più della contrapposizione tra lavoro e ambiente, ebbene tutto questo è riferibile proprio alla sua debolezza culturale. E Melucci cosa pensa di fare, con la consueta incoscienza degli improvvisatori, di chi è capitato per caso nel posto dove attualmente si trova, di cancellare tout court la cultura dalle deleghe assessorili appena assegnate. Quando diciamo che bisognerebbe mandare a casa questa Amministrazione facciamo riferimento, tra le altre cose, a scelte come queste. Incomprensibili, ripetiamo”.

Taranto non può essere schiava degli umori caratteriali di un uomo – conclude Marcoleoni – Del clima di terrore creato a Palazzo di Città. Con questo personale politico non abbiamo futuro. E il presente si svilisce, sempre più, con il mercimonio di un potere senza grazia”.

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