Incarico prestigioso per “Italia Viva” nell’ente di via Anfiteatro? Il sindaco le prova tutte pur di allontanare il numero 17 dalla sua testa. Una vera ossessione, ormai
Premiare “Italia Viva” con la nomina del nuovo direttore generale della Provincia. Tenere dentro Massimiliano Stellato prima che esca fuori, prenda altre strade, si convinca definitivamente a votare la mozione di sfiducia in Consiglio comunale. Melucci fa il giro delle sette chiese pur di non perdere l’appuntamento con la messa della domenica. Utilizza la liturgia laica della poltrona, la sua, da salvare costi quel che costi. E’ ossessionato dal numero 17, che in molti vorrebbero giocarsi sulla ruota di Taranto. Pare lo veda ovunque, il 17 intendiamo: allo specchio, sui volti dei suoi assessori, nella fisiognomica del presidente Emiliano.
Si comporta il sindaco diversamente, insomma, da ciò che cantava Edoardo Bennato in ‘Sono solo canzonette’: “Non potrò mai diventare Direttore generale/delle poste o delle ferrovie/Non potrò mai far carriera/nel giornale della sera/anche perché finirei in …”. Melucci, invece, crede di diventare e far diventare. Far diventare per esempio, l’ingegnere Raffaele Vecchi, professionista molto vicino proprio a Stellato, nuovo direttore generale dell’ente di via Anfiteatro. E giocare ad incastrare nomine e promozioni al di qua – e al di là – del vecchio Ponte Girevole. Coagulando il consenso per respingere il dissenso crescente che rischia di schiacciarlo. Sono solo canzonette? Magari. La musica è finita da tempo. In giro si ascoltano soltanto suoni onomatopeici.