Dopo l’ennesimo incidente, il sindacato Uil Fpl denuncia la mancata tutela del personale di emergenza. “Situazione al collasso, servono interventi immediati”
La vita degli operatori del 118 di Taranto è sempre più a rischio, ma continuano a essere trattati come lavoratori di serie B. Dopo l’ultimo incidente che ha coinvolto un’ambulanza nel capoluogo ionico, la Uil Fpl torna a denunciare l’assenza di tutele e indennità di rischio per il personale dell’emergenza-urgenza.
“Non è più accettabile questa discriminazione”, tuona Giovanni Maldarizzi, segretario generale Uil Fpl Taranto. Gli operatori affrontano quotidianamente pericoli concreti: dagli incidenti stradali alle sempre più frequenti aggressioni, passando per turni massacranti in un servizio sotto crescente pressione.
La questione non è nuova. Già nel 2018 la Regione Puglia aveva respinto la richiesta di estendere l’indennità al personale del 118, sostenendo che non rientrasse nelle categorie previste dal contratto nazionale. Una posizione che oggi il sindacato chiede di rivedere attraverso l’apertura di un tavolo di confronto con Asl Taranto e amministrazione regionale.
La situazione è critica anche sul fronte operativo: carenza di mezzi e personale stanno portando il servizio sull’orlo del collasso. “Gli operatori sono allo stremo”, sottolinea Maldarizzi, “garantire loro adeguate tutele significa assicurare un servizio di emergenza efficiente e sicuro per tutta la cittadinanza”.