“Il futuro della Puglia non deve essere compromesso da interpretazioni errate o da interessi politici”
La Uiltec di Taranto non ha tardato a rispondere alle dichiarazioni di Raffaele Fitto sui social riguardo l’Acquedotto Pugliese, che ripercorrevano il percorso che dal 1999 ha trasformato l’Ente Autonomo per l’Acquedotto Pugliese in una Società per Azioni, Acquedotto Pugliese S.p.A. (AQP).
“Capisco che è più facile dimenticare tutto, non leggere nulla e organizzare con uno slogan la mobilitazione generale”, ha scritto Fitto su Facebook. Il segretario sindacale del comparto acqua-gas, Antonello Cuscito, ha replicato ricordando l’esito dei referendum del 12 e 13 giugno 2011, che hanno chiaramente espresso la volontà degli italiani, una volontà che un buon politico dovrebbe rispettare. Per quanto riguarda l’affidamento e gestione dei servizi pubblici locali, l’affluenza è stata del 57,04%, con il 95,35% di ‘Sì’. Nel secondo quesito, sulla tariffa del servizio idrico integrato, l’affluenza è stata del 57,05%, con il 95,80% di ‘Sì’.
Fitto ha citato anche la necessità di rispettare le normative europee e nazionali, ma Cuscito ha criticato l’interpretazione opposta della legge sulle concessioni balneari, dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato e difforme dalla direttiva europea Bolkestein. Cuscito ha inoltre criticato Fitto per aver ignorato le opinioni del Prof. Mazzola e del Presidente di AQP, Prof. Laforgia, che avevano spiegato che i rilievi del Governo alla Legge Regionale erano infondati. “Il futuro della Puglia non deve essere compromesso da interpretazioni errate o da interessi politici estranei alla volontà dei cittadini. È tempo di sostegno, non di ostacoli”, aggiunge.
Con l’accelerazione del Governo verso l’autonomia differenziata, la Uiltec definisce l’impugnativa della Legge Regionale come un’ingerenza strumentale, su cui far ricadere eventuali responsabilità per il blocco al pagamento delle rate PNRR.
“Siamo noi a chiedere, quali reali interessi muovono dietro l’impugnativa della Legge Regionale? Dove termina l’ignoranza e dove comincia la malafede? Perché tanto accanimento di Fitto verso la Puglia e i pugliesi? Forse una rivalsa per non avergli rinnovato il secondo mandato nelle elezioni del 2005?” si chiede Cuscito.
Il segretario del comparto acqua-gas chiude con una riflessione sul futuro, chiedendosi quale sarà il prossimo referendum che il Governo tenterà di aggirare. Le sue parole risuonano come un monito: “L’Acquedotto Pugliese deve rimanere pubblico, come espresso chiaramente dalla volontà dei cittadini, e il Governo ha il dovere di rispettarla e farsene carico!”.


