Terminal nuovo ma voli fermi: il territorio perde l’ennesima occasione di sviluppo
Nonostante la sesta pista più lunga d’Italia e un nuovo terminal passeggeri in completamento, l’aeroporto “Marcello Arlotta” di Grottaglie resta un gigante dormiente. La denuncia arriva dal Movimento Taranto, Diritto di Volare che, attraverso il suo presidente Alfredo Luigi Conti, evidenzia il paradosso di un’infrastruttura strategica sostanzialmente inutilizzata.
“Mentre il resto della Puglia decolla turisticamente, Taranto accumula un ritardo ventennale”, afferma Conti, ricordando come lo scalo, pur riconosciuto di interesse nazionale dal 2016, non abbia mai visto concretizzarsi né voli commerciali né attività cargo.
Il recente completamento della viabilità di accesso e il nuovo terminal passeggeri, previsto per fine 2025, rappresentano passi avanti significativi, ma insufficienti senza una chiara volontà politica di sviluppo. Il Movimento chiede l’immediata attivazione di voli di linea e charter, oltre allo sviluppo del settore cargo per rivitalizzare l’economia locale.
La questione aeroportuale si inserisce in un più ampio scenario di opportunità mancate: dalla riconversione turistica dell’incrociatore Vittorio Veneto al potenziale inespresso del Mar Piccolo, fino alle criticità dell’Arsenale militare. “Abbiamo due asset fondamentali come porto e aeroporto – sottolinea Conti – ma continuiamo a dipendere dalla monocoltura dell’acciaio invece di puntare sul turismo”.