di Francesca Leoci
Le scelte alimentari in gravidanza vanno oltre il semplice “mangiare per due”, impattando non solo sul feto, ma anche sul benessere futuro del nascituro. Una revisione completa dell’impatto della dieta durante il concepimento e la gravidanza, analizzando il ruolo di entrambi i genitori nel garantire un sano sviluppo fetale e la salute delle future generazioni
Secondo una recente revisione pubblicata su Advances in Nutrition, l’alimentazione durante la gravidanza rappresenta un aspetto fondamentale che va ben oltre il semplice “mangiare per due”, un luogo comune che oggi gli esperti smentiscono categoricamente. Si tratta invece di un percorso consapevole che richiede attenzione e conoscenza, poiché le scelte alimentari della futura madre influenzano non solo il corretto sviluppo del feto, ma anche la salute futura del bambino.
Durante la gestazione, il fabbisogno energetico aumenta in modo moderato, richiedendo circa 300 calorie aggiuntive al giorno, principalmente nel secondo e terzo trimestre. Tuttavia, l’aspetto più importante riguarda la qualità dei nutrienti assunti. L’acido folico, il ferro, il calcio e il DHA sono elementi fondamentali per lo sviluppo del feto. In particolare, l’acido folico è cruciale per prevenire i difetti del tubo neurale, mentre il ferro aiuta a prevenire l’anemia gestazionale, una condizione molto comune in gravidanza.

Dove si nascondono i rischi maggiori?
La sicurezza alimentare diventa particolarmente rilevante in questo periodo. Alcuni alimenti, infatti, possono rappresentare un rischio significativo per la salute della madre e del bambino. I formaggi a pasta molle non pastorizzati, il pesce crudo o affumicato, la carne cruda o poco cotta e le uova crude possono essere veicolo di pericolosi patogeni come Listeria, Salmonella o il parassita responsabile della toxoplasmosi. Quest’ultima rappresenta un rischio particolare in gravidanza e richiede specifiche precauzioni, come il lavaggio accurato di frutta e verdura e la cottura completa della carne.
La gestione della caffeina merita un’attenzione speciale. Il consumo dovrebbe essere limitato a non più di 200 mg al giorno, equivalenti a circa 2-3 tazze di caffè. Le bevande alcoliche vanno completamente eliminate, mentre le bevande energetiche e i soft drinks dovrebbero essere limitati al minimo.
Cosa mangiare durante la gravidanza?

Un’alimentazione equilibrata durante la gravidanza dovrebbe basarsi su un consumo regolare di frutta e verdura fresca, cereali integrali, proteine magre provenienti da fonti sicure e latticini pastorizzati. L’idratazione gioca un ruolo fondamentale: si raccomanda di bere almeno due litri di acqua al giorno. Particolare attenzione va posta al consumo di pesce, prediligendo varietà piccole e d’allevamento e limitando il consumo di pesci predatori come tonno e pesce spada, che possono contenere livelli elevati di mercurio.
Mantenere il giusto peso e integrare vitamine
Il controllo del peso rappresenta un altro aspetto cruciale. Un aumento ponderale adeguato, generalmente tra gli 11 e i 16 kg per le donne con un indice di massa corporea normale, contribuisce a una gravidanza sana. Tuttavia, questo aspetto va sempre personalizzato in base alle caratteristiche individuali della gestante.
La supplementazione di vitamine e minerali spesso si rende necessaria, ma deve essere sempre guidata dal professionista sanitario. Oltre all’acido folico, possono essere necessari integratori di ferro, vitamina D, DHA e iodio, a seconda delle esigenze specifiche della gestante.
L’impatto sullo sviluppo del bambino
L’impatto di un’alimentazione corretta in gravidanza si estende ben oltre il periodo gestazionale. Le scelte alimentari della madre influenzano lo sviluppo cognitivo del bambino, il suo sistema immunitario, il rischio di sviluppare obesità infantile e la sua salute cardiovascolare futura. Inoltre, un’alimentazione equilibrata può contribuire a prevenire lo sviluppo di allergie nel bambino.

È importante sottolineare che l’alimentazione in gravidanza, pur richiedendo attenzione e consapevolezza, non deve diventare fonte di stress o ansia. Ogni gravidanza è unica e le esigenze nutrizionali possono variare significativamente da donna a donna. Per questo motivo, è fondamentale mantenere un dialogo costante con il proprio medico o ostetrica, che potranno fornire indicazioni personalizzate basate sulle specifiche esigenze della gestante.
Che ruolo gioca il papà in tutto ciò?
Ma un recente studio ha evidenziato come non solo l’alimentazione materna, ma anche quella paterna giochi un ruolo determinante nella salute del futuro nascituro. Studi pubblicati su Nature hanno dimostrato che le abitudini alimentari del padre nei tre mesi precedenti al concepimento – periodo necessario per la completa maturazione degli spermatozoi – possono influenzare significativamente lo sviluppo del feto e la salute del bambino attraverso modificazioni epigenetiche.
Una dieta paterna ricca di grassi e zuccheri può alterare il metabolismo dello sperma, trasmettendo al nascituro una predisposizione all’obesità e al diabete. Questi effetti possono persistere per generazioni, sottolineando l’importanza di un’alimentazione equilibrata anche per il futuro padre. Una dieta ricca di antiossidanti, vitamine e minerali essenziali non solo migliora la qualità dello sperma – che idealmente dovrebbe presentare una concentrazione di 20 milioni di spermatozoi per millilitro – ma contribuisce anche a garantire un corretto sviluppo fetale.
È importante sottolineare come lo stress ossidativo, causato da una dieta povera di antiossidanti, dal fumo, dall’alcol e dall’esposizione a sostanze tossiche ambientali, possa compromettere significativamente la qualità del liquido seminale. Per questo motivo, anche per il padre è fondamentale adottare uno stile di vita sano, che includa un’alimentazione equilibrata e l’eliminazione di sostanze nocive, nei mesi precedenti al concepimento.