Il sindacato ha proclamato per il 6 ottobre lo sciopero per 24 ore
“Vengono minacciati di essere trasferiti in altri reparti, nel caso in cui dovessero riferire al delegato sindacale Usb eventuali problemi legati alla mancanza di sicurezza (anomalie su gru e impianti) o nel caso in cui dovessero comunicare che alcuni passaggi, essenziali per la sicurezza e per la tutela dell’ambiente, vengono bypassati. Stesso ricatto legato alla semplice appartenenza dei lavoratori all’Unione Sindacale di Base.” Lo affermano in una nota Marco D’Andria e Luciano Falvo, rsu Porto Usb.
“’Fino a quando sarai con quel sindacato, continuerai a fare più cassa integrazione di altri’. ‘Ti strapperò la maglietta Usb prima o poi’. ‘Se fai più cassa integrazione, la colpa è del sindacalista’: sono solo alcune delle frasi che il caporeparto ed il capoturno di giornata IV sporgente da mesi, ed ora anche un nuovo capoturno, ripetono a iscritti Usb, ed in particolare ad un lavoratore di Ima 1, Acciaierie d’Italia, che si occupa di scarico delle materie prime con le gru nell’area portuale di Taranto. – Si legge nella nota – Certamente preoccupano gli atteggiamenti che a volte vengono messi in campo da singoli soggetti e che sfuggono al controllo delle relazioni industriali.
Nello specifico parliamo di una condotta antisindacale ed atteggiamenti denigratori, che ormai si ripetono da tempo, – sottolineano le due rsu – con una pesante insistenza, nei confronti di coloro che risultano iscritti al nostro sindacato, una condotta per la quale l’avvocato Fabrizio Del Vecchio, ufficio legale Usb Taranto, ha presentato ricorso ex art 28 dello Statuto dei Lavoratori.
Inoltre, proprio al fine di evidenziare l’attuale stato delle cose, e dunque l’uso improprio della cassa integrazione e, nello specifico, la non equa rotazione che determina disparità di trattamento tra i lavoratori e nel programma delle turnistiche, proclamiamo lo sciopero a partire dalle 7.00 del 6 ottobre per le 24 ore consecutive”. Concludono D’Andria e Falvo.