Il Consorzio, proprietario di infrastrutture cruciali nell’area siderurgica, contesta la mancata partecipazione alla Conferenza dei servizi. Il presidente Carrieri: “Difenderemo il nostro ruolo istituzionale”
Il Consorzio Asi di Taranto si prepara alla battaglia legale contro l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) recentemente rilasciata. L’ente, proprietario di asset infrastrutturali strategici all’interno dello stabilimento siderurgico, annuncia l’impugnazione del provvedimento dopo essere stato escluso sia dalla discussione per l’accordo di programma interistituzionale che dalla Conferenza dei servizi per il riesame dell’Aia.
“Nonostante i ripetuti solleciti inviati al Mase e al Mise, ci è stata impedita la partecipazione a momenti decisionali cruciali”, denuncia il presidente Costanzo Carrieri. Il Consorzio gestisce infatti importanti infrastrutture concesse in uso all’acciaieria, tra cui strade, ferrovie e canali di scarico.
La legittimità della partecipazione dell’Asi era stata già confermata da una sentenza del Tar Puglia (n. 1187/2012), che ne aveva sottolineato il ruolo fondamentale nella gestione delle reti fluide per la tutela ambientale. Anche l’Arpa, nelle sue osservazioni, aveva evidenziato la necessità di mantenere separate le reti Ilva e Asi.
“Non permetteremo che atteggiamenti prevaricanti impediscano l’esercizio del nostro ruolo istituzionale”, afferma Carrieri, ricordando l’impegno del Consorzio per uno sviluppo sostenibile del territorio, “come dimostrano i risultati positivi dell’ultimo bilancio consuntivo”. La vicenda si preannuncia come un nuovo capitolo nella complessa gestione ambientale dell’area industriale tarantina.