La Fp Cgil difende il servizio pubblico e la professionalità degli educatori minacciati dalla prospettiva di privatizzazione
Si riapre il dibattito sul futuro degli asili nido comunali a Taranto. Nonostante una precedente vittoria che sembrava aver scongiurato l’esternalizzazione, le recenti dichiarazioni del Commissario Prefettizio Dott.ssa Perrotta hanno riacceso i timori per il futuro di un servizio che, da oltre 53 anni, rappresenta un pilastro fondamentale per le famiglie e l’educazione infantile.
Era il 6 dicembre 1971 quando, con la Legge n. 1044, lo Stato italiano riconosceva l’assistenza ai bambini fino a tre anni come “servizio sociale di interesse pubblico”, istituendo gli asili nido comunali e assegnando alle regioni fondi per la costruzione di almeno 3.800 strutture. A Taranto, questi servizi sono diventati realtà nei primi anni Ottanta, distinguendosi per la qualità dell’offerta e la professionalità del personale.
La controversia era esplosa quando l’amministrazione comunale uscente aveva inserito, quasi nascosta in tre righe all’interno del Documento Unico di Programmazione allegato al bilancio 2025/2027, l’intenzione di esternalizzare il servizio. La mobilitazione cittadina che ne era seguita aveva portato l’ex sindaco a fare marcia indietro e il Consiglio Comunale ad approvare all’unanimità una mozione per garantire la gestione pubblica.
“Pensavamo che l’idea fosse stata accantonata”, sottolinea la Fp Cgil di Taranto, “ma le dichiarazioni del Commissario Prefettizio riaprono il fronte delle preoccupazioni”. Al centro della questione ci sono non solo i bambini e le famiglie, ma anche decine di educatori e educatrici che, con anni di studio specifico e dedizione quotidiana, rischiano ora di essere dequalificati professionalmente ed esautorati dalle loro mansioni per svolgere attività amministrative.
Il sindacato denuncia inoltre la rinuncia, da parte dell’Amministrazione comunale, a oltre 5 milioni di euro di finanziamenti destinati agli asili nido, una decisione le cui conseguenze non dovrebbero ricadere né sul personale né sulla cittadinanza.
“Oggi investire nell’aumento dell’offerta di asili nido pubblici significa guardare a una condizione della cittadinanza sociale per le future generazioni”, si legge nel comunicato della Fp Cgil, evidenziando come un servizio educativo di qualità possa contrastare sia la povertà educativa che il declino demografico, agevolando la conciliazione vita-lavoro.