Nella nota stampa l’azienda sanitaria esprime tutto il suo cordoglio alla donna e spiega cosa sia la Sindrome della Morte Improvvisa Intrauterina Inspiegata (SIUDS)
Il Commissario Straordinario della ASL Taranto, Vito Gregorio Colacicco, fa chiarezza sulla vicenda della morte di un feto, in utero a gravidanza ormai a termine. Al contempo, esprime il suo cordoglio alla vittima della tragedia: “A nome di tutto il personale, esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia, oltre alla vicinanza all’intera comunità colpita da questo lutto”.
Colacicco, a questo punto spiega l’intera vicenda nella nota stampa: “Lo scorso 24 novembre, alle 22.30, è stata accertata la morte in utero del feto della paziente, gravida alla 39esima settimana più 5 giorni. Il parto è avvenuto con taglio cesareo alle ore 01.46, feto maschio di 3,700 kg. La paziente era ricoverata dal 20 novembre. Alle ore 03.30 l’Autorità Giudiziaria ha sequestrato la documentazione clinica cartacea ed elettronica”. Motivo per cui, continua Colacicco, precisando che l’azienda ha avviato “come previsto immediatamente dopo l’accaduto, accertamenti e verifiche e garantito la propria collaborazione alla magistratura”.
Quanto accaduto, precisa il commissario straordinario, è un caso di “Sindrome della Morte Improvvisa Intrauterina Inspiegata (SIUDS)”, ovvero si tratta della morte di un feto in utero, ossia prima della nascita, in una gravida a termine in attesa dell’insorgenza del travaglio di parto.
Continua Colacicco: “I nati morti contribuiscono in modo sostanziale alla mortalità perinatale nei paesi sviluppati, con una prevalenza compresa tra 4 e 6 casi ogni 1000 nati. Ed ogni punto nascita, in ogni parte d’Italia e del mondo, non sfugge a questo evento inatteso. Nonostante un’attenta valutazione del benessere fetale durante la gravidanza, circa il 25-50%, rimane senza una causa chiara, codificando per una nuova entità chiamata”. La morte improvvisa intrauterina inspiegata (SIUD), continua a spiegare nella nota, è stata collegata a mutazioni genetiche, principalmente nei geni associati alle aritmie cardiache e allo sviluppo del sistema nervoso autonomo.
Nonostante l’attento monitoraggio effettuato sulla paziente, non sono mai stati rilevati segnali di pericolo a lungo o a breve termine, che potessero far presagire l’evento acuto. Conclude Colacicco: “L’ASL Taranto è fiduciosa in merito agli esiti dell’esame autoptico, che potrà far luce su quanto accaduto, e delle indagini”.


