“Soglia ISEE aumentata ai 15mila euro, ma lo scenario in provincia è assolutamente più frastagliato”
“Convivere con una malattia grave è sempre più difficile e lo è sia per gli aspetti puramente sanitari, sia per gli aspetti che attengono alle condizioni di vita e all’assistenza domiciliare di cui queste persone hanno bisogno. Per noi sulle fragilità, sulla sofferenza e sulle povertà non c’è contrattazione. Per questo dopo quello accaduto al Comune di Taranto continueremo la nostra azione su tutto il territorio provinciale e in tutti gli Ambiti di riferimento”.
È quanto dichiarano nella conferenza stampa sul tema dell’assistenza domiciliare, i segretari Tiziana Ronsisvalle (CGIL) e Mariangela Frulli (CISL TA/BR) e il responsabile della contrattazione sociale della UIL, Gaetano Eramo.
“Il difficile iter dei servizi ADI e SAD per anziani, disabili e persone fragili del Comune di Taranto si è concluso il 13 giugno scorso. Il risultato di innalzamento delle quote ISEE per la compartecipazione economica al servizio ci conforta nell’idea che nessuno può essere lasciato solo ad affrontare gravi condizioni di sofferenza”, dichiara Mariangela Frulli della Cisl Taranto Brindisi.
“Soglia ISEE per il Comune di Taranto aumentata ai 15mila euro, ma lo scenario in provincia è assolutamente più frastagliato. Nell’ambito di Massafra la soglia ISEE per accedere ai servizi non pagando nulla è ancora di 2mila euro – specifica Gaetano Eramo– Ciò vuol dire che un disabile grave, già in condizione di estrema fragilità, costretto a subire altri costi per la propria assistenza, sarà obbligato a quote di compartecipazione altissime”.
“Per avere un’ora di assistenza, un cittadino potrebbe arrivare a pagare anche 950 euro – spiega Tiziana Ronsisvalle della CGIL. La soglia d’attenzione di Cgil, Cisl e Uil rimane alta, come dimostrano le lettere inviate a tutti gli ambiti sociali di zona per chiedere una rendicontazione dettagliata delle fragilità territoriali.
Un discorso a parte va fatto per l’ambito sociale di Grottaglie. “Lì come Cgil, Cisl e Uil abbiamo deciso di non firmare – sottolineano Frulli, Ronsisvalle e Eramo – perché in quell’ambito gli 11 comuni coinvolti hanno deciso di non compartecipare e quindi di non assegnare neanche un euro dei loro bilanci e anche su questo fronte si aprirà una vertenza che riguarda i lavoratori e le migliaia di cittadini coinvolti”.


