Un raro incontro che conferma la ricchezza della biodiversità marina del Mar Ionio
Un evento eccezionale ha entusiasmato la comunità scientifica tarantina: dopo 16 anni di assenza, un maestoso esemplare di Balenottera comune (Balaenoptera physalus) è stato avvistato nel Golfo di Taranto dai ricercatori della Jonian Dolphin Conservation (Jdc).

L’incontro con il secondo animale più grande del pianeta è avvenuto il 28 febbraio, a circa 12 chilometri dalla costa, in fondali profondi 600 metri. Il mammifero marino, lungo quasi 20 metri, è stato osservato mentre si alimentava in superficie nei pressi del primo impianto eolico offshore del Mediterraneo.
“Durante il monitoraggio ci siamo avvicinati a un gruppo di gabbianelli e, all’improvviso, l’abbiamo vista emergere: non riuscivamo a crederci!”, racconta Francesca Santacesaria, responsabile delle attività di ricerca della Jdc. L’ultimo avvistamento documentato risaliva al 28 aprile 2009, nonostante l’associazione effettui ogni anno oltre 250 uscite in mare. I dati e la documentazione raccolta sono stati trasmessi all’Università di Bari, partner scientifico della Jdc.

Grazie al lavoro della Jdc, oggi è provato che sette delle otto specie di cetacei mediterranei sono presenti nel Golfo di Taranto. La scorsa estate, l’associazione aveva documentato anche una coppia di Zifio, oltre a pulcinelle di mare e tartarughe liuto. “Questo avvistamento conferma la straordinaria biodiversità del Golfo – sottolinea Santacesaria – Nonostante sia un ‘critical habitat’ per i cetacei, quest’area non ha ancora forme di tutela.” L’associazione promuove quindi l’istituzione di un’area marina protetta.
Dal terrore alla conservazione
L’incontro con la balenottera richiama un episodio storico: il 9 febbraio 1887, una Balena franca boreale apparve nel Golfo, scatenando il panico. L’animale fu ucciso e la sua carcassa esposta a pagamento. Oggi, lo scheletro è conservato nel Museo Zoologico di Napoli.
Un netto contrasto con l’approccio attuale della Jdc, che nella sua sede di Kétos espone lo scheletro di uno Zifio spiaggiato, testimonianza di come la sensibilità verso questi magnifici animali sia profondamente cambiata.


