Una società pugliese installerà il suo innovativo sistema di monitoraggio della qualità dell’aria nella più importante chiesa della cristianità. Il progetto sarà presentato il 16 giugno nella Basilica di San Pietro
La Basilica di San Pietro sarà presto dotata di un sistema all’avanguardia per il monitoraggio e la gestione della qualità dell’aria, sviluppato dall’azienda tarantina befreest srl. Il progetto, che verrà presentato ufficialmente il 16 giugno 2025 nella Sala Stampa della Santa Sede, prevede l’installazione della piattaforma IoT nose4.0, un sistema integrato di sensori collegati al cloud che permettono di misurare in tempo reale la presenza di inquinanti negli ambienti chiusi e di gestire la ventilazione meccanizzata.

A guidare l’iniziativa è Fabio Cerino, ingegnere civile e Ceo di befreest, che ha collaborato con il Professor Gianluigi de Gennaro dell’Università di Bari. Il progetto vanta la partecipazione di prestigiose istituzioni accademiche e scientifiche italiane, tra cui Enea, Cnr, Iss e diverse università.
La tecnologia nose4.0 ha già dimostrato la sua efficacia in vari contesti: dalla bonifica di edifici scolastici dal gas radon alla protezione degli abitanti dell’isola di Vulcano dalle emissioni nocive. L’installazione nella Basilica di San Pietro rappresenta un’importante vetrina internazionale e potrebbe diventare un modello per la tutela di altri siti storici e religiosi nel mondo.
“Questo progetto dimostra come innovazione e preservazione del patrimonio artistico possano procedere di pari passo verso un futuro sostenibile”, ha commentato Cerino, che è anche vicepresidente della sezione servizi innovativi di Confindustria Taranto. L’azienda pugliese sta inoltre sviluppando soluzioni per il monitoraggio della qualità dell’aria in ambiente esterno nell’ambito del progetto Calliope del Comune di Taranto.