di Francesca Leoci
Un rivoluzionario studio statunitense rivela come l’alimentazione occidentale possa influenzare lo sviluppo dell’adenocarcinoma polmonare (LUAD) attraverso l’accumulo di glicogeno. I ricercatori hanno dimostrato che l’aumento dei livelli di questa molecola accelera la crescita tumorale, mentre la sua inibizione la rallenta significativamente
Immaginate di scoprire che il glicogeno – una forma di zucchero che normalmente funge da riserva energetica nel nostro organismo – possa in realtà giocare un ruolo chiave nell’evoluzione del cancro ai polmoni. Mentre per decenni abbiamo associato questa terribile malattia principalmente al fumo di sigaretta e agli inquinanti ambientali, una rivoluzionaria ricerca, frutto della collaborazione tra l’University of Florida Health e il prestigioso Markey Cancer Center dell’Università del Kentucky, ha portato alla luce un’inaspettata connessione tra ciò che mangiamo e lo sviluppo del tumore polmonare. In particolare, lo studio si è concentrato sull’adenocarcinoma polmonare (LUAD), una variante particolarmente aggressiva che rappresenta ben il 40% di tutte le diagnosi di cancro al polmone nel mondo.

Ma cosa hanno scoperto esattamente? Utilizzando tecnologie all’avanguardia per l’analisi spaziale dei tessuti, i ricercatori hanno osservato un accumulo anomalo del glicogeno – che il nostro corpo usa per immagazzinare il glucosio – nelle cellule tumorali. E non è tutto: hanno dimostrato che maggiore era la quantità di glicogeno presente, più aggressivo risultava il tumore e minori erano le possibilità di sopravvivenza.
Lo studio
Per verificare questa correlazione, gli scienziati hanno condotto una serie di esperimenti su modelli animali. Quando hanno aumentato i livelli di glicogeno, sia attraverso la dieta che mediante modificazioni genetiche, i tumori sono cresciuti più rapidamente e sono diventati più aggressivi. Al contrario, bloccando geneticamente la produzione di glicogeno, hanno ottenuto un significativo rallentamento della crescita tumorale.

La scoperta più interessante riguarda il legame diretto tra la dieta occidentale e i livelli di glicogeno. Quando i topi sono stati alimentati con una dieta ricca di grassi e fruttosio – tipica dell’alimentazione occidentale – i livelli di glicogeno sono aumentati, accelerando la crescita del tumore. Il professor Ramon Sun, uno degli autori dello studio, descrive il glicogeno come un vero e proprio “lecca-lecca gigante per il cancro”.
L’importanza di uno stile di vita sano

Questa ricerca evidenzia soprattutto come l’alimentazione possa influenzare anche tumori tradizionalmente non associati alla dieta. Le implicazioni sono enormi: non solo per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche, ma soprattutto per la prevenzione. Come sottolineano i ricercatori, una dieta equilibrata e ricca di nutrienti, unita a uno stile di vita attivo e a un consumo limitato di alcol, potrebbe rivelarsi fondamentale nella prevenzione del cancro ai polmoni.
Grazie a una tecnica innovativa che permette di osservare contemporaneamente il glicogeno e altri componenti cellulari, i ricercatori hanno anche scoperto che livelli elevati di glicogeno sono direttamente collegati a un aumento di altre molecole essenziali per la crescita del tumore, aprendo nuove prospettive per la comprensione dei meccanismi metabolici del cancro.
Ancora una volta, si pone l’attenzione sull’importanza di mantenere uno stile di vita sano, e su quanto la prevenzione – attraverso una corretta alimentazione – possa fare la differenza nella lotta contro il cancro, anche in forme tradizionalmente non associate alla dieta.