di Francesca Leoci
Un’analisi dell’evoluzione della tecnologia 5G, dalle caratteristiche tecniche fino ai potenziali rischi. Attraverso il contributo di esperti del settore, si pone particolare attenzione sugli effetti dell’elettrosmog e alle onde elettromagnetiche non ionizzanti, per una comprensione consapevole del fenomeno
Formazione e informazione. Essenziali per comprendere e avere consapevolezza del mondo in continua evoluzione che ci circonda, soprattutto quando si tratta di rischi per la salute pubblica. Un fulcro attorno al quale ruota l’innovazione tecnologica, che ha il potere di rendere la vita più smart e accessibile, ma allo stesso tempo bersaglio di gravi effetti collaterali. Vite piegate alla necessità di restare connessi, pur disconnessi dalla vita reale.
Oggi, essere circondati da onde elettromagnetiche è diventato quasi inevitabile, con la presenza costante di cellulari, computer, televisori e radio. Durante il loro funzionamento, gli apparecchi elettronici emettono queste onde – fondamentali per la trasmissione di segnali audio e video – permettendo comunicazioni senza fili e la ricezione di contenuti multimediali.
Antenne 5G: caratteristiche smart e innovative
Tra le ultime innovazioni spicca il 5G, caratterizzato da antenne installate negli ultimi anni sul territorio che offrono capacità superiori rispetto alle reti 4G e Wi-Fi tradizionali. Questa nuova tecnologia si distingue infatti per le frequenze utilizzate, la velocità di trasmissione e la capacità di connessione, promettendo un futuro sempre più interconnesso.
Le antenne 5G operano su bande di frequenza elevate, variando da 3,5 GHz fino a 27,5 GHz, rispetto alle bande del 4G che si estendono da 800 MHz a 2,6 GHz. Frequenze più alte che consentono una maggiore capacità di trasmissione dei dati e velocità. Il 5G è in grado di raggiungere velocità di download straordinarie, fino a 20 Gbps, a fronte dei circa 1 Gbps offerti dal 4G: questo si traduce in trasferimenti di dati notevolmente più rapidi, permettendo download e streaming quasi istantanei.
Un altro vantaggio di questa tecnologia è la sua capacità di gestire un numero significativamente maggiore di dispositivi connessi simultaneamente: fino a un milione di dispositivi per chilometro quadrato, rispetto ai 100.000 dispositivi per chilometro quadrato supportati dal 4G. Una caratteristica cruciale per lo sviluppo dell’Internet delle Cose (IoT), dove molti dispositivi devono comunicare tra loro in modo efficiente. Il 5G offre inoltre tempi di latenza molto inferiori (fino a 10 millisecondi), rendendo le comunicazioni tra dispositivi estremamente rapide e reattive.
Funzionamento e applicazioni del 5G
Come anticipato, il 5G rappresenta l’evoluzione delle reti mobili, introducendo nuove frequenze per migliorare le comunicazioni e supportare l’Internet delle Cose (IoT), dove molti dispositivi devono comunicare tra loro. La nuova tecnologia permette applicazioni come la gestione intelligente dei rifiuti, una navigazione stradale più precisa, guida autonoma e tempi di latenza ridotti. Sono solo alcuni esempi esposti dal dottor Ugo Lombardi – medico chirurgo specialista in fisiopatologia respiratoria, igiene e medicina preventiva – durante il convegno “Campi elettromagnetici, 5G e salute”.
Per funzionare, il sistema richiede l’installazione di “small cells” ogni 150-250 metri, utilizzando il “beamforming”, una tecnologia che ottimizza la trasmissione del segnale dirigendolo selettivamente verso i dispositivi mobili, superando ostacoli come pioggia o vegetazione. Ma andiamo nel dettaglio per comprendere quali tipologie di onde elettromagnetiche utilizzano le nuove antenne, che si distinguono principalmente in base alla loro frequenza.
Le onde elettromagnetiche del 5G sono non ionizzanti, con frequenze da 694 MHz a 27,5 GHz. A differenza delle onde ionizzanti (come i raggi X, superiori a 300 GHz), non hanno energia sufficiente per danneggiare direttamente Dna o cellule. Le frequenze più basse (700 MHz) penetrano efficacemente attraverso strutture solide, mentre le onde millimetriche (26,5-27,5 GHz) sono più facilmente assorbite da ostacoli fisici.
Impatto sulla salute e rischi potenziali
Tuttavia, l’implementazione queste reti sul territorio influisce direttamente sulla salute pubblica attraverso quello che in gergo viene definito “elettrosmog”, nonché l’inquinamento delle opere elettromagnetiche. Gli effetti sulla salute sono principalmente termici, causando un riscaldamento dei tessuti biologici quando l’energia viene assorbita. Mentre per il 4G esistono studi più approfonditi sui potenziali rischi (tumori, problemi gastrointestinali e oculari), per il 5G la ricerca è ancora limitata. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato questi campi elettromagnetici come “possibilmente cancerogeni”, ma gli studi attuali sono considerati insufficienti per conclusioni definitive.
“Le frequenze elettromagnetiche che ci circondano sono molto più numerose di quanto possiamo percepire con i nostri occhi”, ha esordito il dottor Lombardi durante il suo intervento al convegno. Lo spettro elettromagnetico, infatti, si estende ben oltre la piccola porzione di luce visibile, comprendendo onde radio, microonde, raggi X e raggi gamma.
Particolare attenzione è stata rivolta agli infrasuoni, “presenti in natura, come durante le eruzioni vulcaniche, ma che vengono anche prodotti artificialmente, per esempio dalle pale eoliche”, come ha spiegato il relatore, evidenziando come questi possano causare quella che viene definita “sindrome delle pale eoliche”, caratterizzata da disturbi digestivi, problemi di equilibrio e insonnia.
Riguardo la tecnologia 5G e le sue multiple frequenze, si fa riferimento alle onde a 790 MHz utilizzate per scopi specifici nella trasmissione dei dati. Lombardi le descrive come onde in grado di penetrare barriere fisiche, influenzando significativamente anche lo stato emotivo e psicologico dell’essere umano. “La consapevolezza è fondamentale, perché impedisce che chi vuole controllarci possa realizzare il proprio progetto – conclude Lombardi – Non dobbiamo essere vittime o schiavi, dobbiamo essere consapevoli”.