“Abbiamo l’urgenza di riprendere quel tavolo ad oggi evidentemente dimenticato, ma non da noi, per affrontare le emergenze in atto”
“Sono mesi che attendiamo la riconvocazione di un tavolo che serviva a evitare tagli, chiusure, emergenze, e oggi tutti si accorgono che quello che la concertazione avrebbe potuto evitare o attutire, si è già trasformato in realtà”.
Intervengono così Giovanni D’Arcangelo, Gianfranco Solazzo e Stefano Frontini, rispettivamente segretari generali di Cgil Taranto, Cisl Taranto Brindisi e segretario organizzativo di Uil Puglia, per quanto riguarda il caso del reparto di neonatologia del SS. Annunziata di Taranto.
Il reparto, infatti, sarebbe a rischio chiusura a causa dell’atavica carenza di personale che ora rischia di peggiorare in virtù di imminenti pensionamenti. Eppure, negli scambi epistolari tra le sigle sindacali e l’Asl di Taranto, era già evidente la possibilità che la carenza di personale si trasformasse in un problema irrisolvibile, sia a breve che a lungo termine.
I sindacati confederali, dopo aver ottenuto un incontro con l’Asl territoriale in seguito a un protocollo d’intesa firmato dalla rappresentanza sindacale e dalla Regione Puglia nel 2023, si sono dichiarati pronti a discutere su assunzioni, piani di stabilizzazione, flussi di personale in uscita o in mobilità, nonché sull’emergenza delle liste d’attesa e dei posti letto. Tuttavia, l’ordine del giorno non ha mai trovato una definizione chiara, nonostante i vari incontri avvenuti con il management dell’Asl nei mesi scorsi.
“Abbiamo l’urgenza di riprendere quel tavolo ad oggi evidentemente dimenticato, ma non da noi, per affrontare le emergenze in atto – affermano D’Arcangelo, Solazzo e Frontini – Oggi in pericolo sarebbe il reparto di neonatologia, ma si tratta solo dell’ultimo tassello di una serie di emergenze che attanagliano il Ssr, che denunciamo da tempo e che meritano ben altre programmazioni ed interventi risolutivi”.
Cgil, Cisl e Uil sollecitano nuovamente la convocazione di un incontro con il direttore generale Gregorio Colacicco, e ripropongono nella missiva le richieste contenute nell’ordine del giorno dello scorso ottobre.