Peacelink: “Il primo cittadino dovrebbe schierarsi contro quegli impianti non a norma”
Il mondo ambientalista, attraverso l’associazione Peacelink, chiede al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, “di scrivere immediatamente al ministero dell’Ambiente per richiedere che non venga concessa alcuna proroga” relativamente agli interventi dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) da parte di Acciaierie d’Italia, ex Ilva. Si tratta della messa a norma della fabbrica, tra aree ed impianti, che va ultimata entro il 23 agosto prossimo. In vista della riunione di oggi dell’Osservatorio Ilva, Peacelink scrive al sindaco di Taranto dopo aver appreso delle proroghe chieste dall’azienda su una serie di misure.
“E’ necessaria una chiarezza globale su tutta la vicenda Ilva – sostiene Alessandro Marescotti di Peacelink -. Il sindaco si dovrebbe schierare contro la concessione del rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale per quegli impianti non a norma e che costituiscano ancora un rischio inaccettabile per la salute, la sicurezza e l’ambiente”. “E’ importante sottolineare che l’attivita’ produttiva non puo’ essere svolta senza autorizzazione, in base alle norme nazionali ed europee. Pertanto, il sindaco di Taranto ha la responsabilita’ di agire immediatamente per proteggere la salute e l’ambiente dei cittadini” sostiene Peacelink. Che evidenzia che “l’azienda prevede ben 39 proroghe per le attivita’ di completamento degli interventi”.
“Sono proroghe – si specifica – che riguardano gli altoforni, le acciaierie, il trattamento fossile e coke, l’attivita’ della fornace a calce PCA, l’area produzione lamiere e cosi’ via. Le 39 proroghe traguardano nel migliore dei casi il 2025 e nel peggiore dei casi la data del 31 dicembre 2027”. “E’ inaccettabile – si evidenzia – che l’azienda abbia stilato un cronoprogramma di proroghe che arriva fino al 31 dicembre 2027, quando gli interventi ambientali dovrebbero essere ultimati entro il 23 agosto 2023. Non e’ pensabile che si chiedano altri anni per garantire la sicurezza dei lavoratori e della comunita’ locale. Gli interventi per i nastri trasportatori hanno accumulato oltre dieci anni di ritardi”. (AGI)