martedì 18 Febbraio 25

Ex Ilva, Confapi: “Urgente garantire la continuità alle imprese dell’indotto”

Durante l’audizione al Senato, Fabio Greco ha delineato le difficoltà delle imprese e le proposte per garantire la continuità produttiva e la transizione verso un modello ecosostenibile

Le sorti dell’ex Ilva e del suo indotto sono state al centro dell’audizione tenutasi ieri, martedì 4 febbraio, presso la Commissione Industria e Agricoltura del Senato. Fabio Greco, presidente di Confapi Taranto, ha illustrato il difficile scenario che stanno affrontando le imprese dell’indotto e ha presentato alcune proposte concrete per superare l’attuale fase di crisi.

Durante l’audizione sul decreto legge che prevede misure urgenti per la continuità produttiva dello stabilimento, Greco ha espresso ottimismo riguardo alla possibile conclusione della procedura di gara che vede coinvolti tre grandi gruppi interessati all’acquisizione. Particolare interesse ha suscitato la presenza di acciaierie extra europee tra i potenziali acquirenti, soprattutto in vista dell’introduzione del CBAM, il nuovo regolamento europeo che dal 1° gennaio imporrà una tassazione del 12% sulle importazioni di acciaio da paesi extra-UE.

La situazione dell’indotto resta tuttavia critica. Nonostante lo sblocco parziale di alcuni pagamenti, molte aziende rischiano il fallimento, con la conseguente perdita di un patrimonio di competenze costruito negli anni. “Non possiamo permetterci ulteriori ritardi”, ha sottolineato Greco, evidenziando come sia fondamentale mantenere come obiettivo primario la trasformazione dello stabilimento in chiave ecosostenibile, rispettando le prescrizioni A.I.A. e garantendo le necessarie manutenzioni.

Tra le proposte concrete avanzate da Confapi figura la cessione del credito corrente pro soluto, attualmente al vaglio di Sace, e la creazione di un Protocollo di garanzia per assicurare la continuità finanziaria e produttiva delle imprese strategiche dell’indotto anche dopo la vendita dello stabilimento.

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