Ieri pomeriggio, a Taranto, associazioni, comitati, gruppi e rappresentanti dei lavoratori si sono riuniti in piazza Maria Immacolata, dando vita ad un’assemblea aperta ai cittadini e incentrata sulle sorti del siderurgico tarantino

“Taranto è una città unica nel suo genere in Italia: la questione dell’ex Ilva è sostanzialmente una lotta tra poteri dello Stato. Se la magistratura sequestra gli impianti, la politica permette di continuare ad utilizzarli. Se non cominciamo a parlare di morti per tumore avallate dallo Stato e ammettiamo che l’avvento di Mittal è stato un suicidio industriale non possiamo fare alcun ragionamento utile in merito”.
Così il regista e attore tarantino, Michele Riondino, intervenuto nel capoluogo ionico in occasione dell’assemblea pubblica sulle sorti dell’ex Ilva che si è svolta nel pomeriggio di ieri in piazza Maria Immacolata e a cui hanno partecipato associazioni, comitati, gruppi e rappresentanti dei lavoratori metalmeccanici.
“Quella fabbrica non può essere chiusa da un giorno all’altro – ha continuato Riondino – lo diciamo dal 2012 col Piano Taranto: il lavoro di domani è quello delle bonifiche, in cui poter utilizzare la forza lavoro confinata in cassa integrazione e creare degli specialisti nel settore”.

“Questa sera vogliamo ascoltare i cittadini, le associazioni, le realtà di questa città – ha commentato Massimo Castellana, dell’associazione Genitori Tarantini – e porre le basi per una grande manifestazione che organizzeremo tra fine marzo e inizi di aprile. La situazione è molto, molto grave dal punti di vista sanitario non solo dei cittadini ma anche dei lavoratori. Accusiamo sindacalisti e politici di aver escluso completamente dal dibattito la dignità, essenziale per qualsiasi lavoro e di non aver avuto la furbizia di prevedere un futuro diverso per i tarantini, molti dei quali hanno perso figli, genitori, fratelli a causa dell’inquinamento derivante dall’ex Ilva”.
“Siamo di fronte ad una crisi senza precedenti – ha aggiunto il presidente di PeaceLink, Alessandro Marescotti – questo è un punto di non ritorno. Di fronte a questa situazione gravissima è essenziale che ci sia un’alleanza tra cittadini, lavoratori e associazioni che rappresentano questa città e che si rivolga al futuro, alla riconversione dell’economia cittadina verso la sostenibilità ambientale”.