Luciano Manna denuncia un nuovo episodio di emissioni all’interno dello stabilimento e chiede l’intervento immediato della Procura di Taranto
“Un nuovo episodio di emissione di polveri rosse si è verificata lunedì 8 settembre 2025 alle ore 17 nel reparto grf (gestione rottami ferrosi) dello stabilimento ex Ilva di Taranto”. È quanto denuncia in un video Luciano Manna, responsabile di VeraLeaks.
A suo dire le emissioni si verificano “perché in questa area vengono smaltite le scorie del processo di conversione ghisa-acciaio, scorie che continuano ad essere smaltite sul terreno senza captazione dei fumi. La cappa mobile di aspirazione di cui è dotata il reparto GRF – specifica – dimostra di essere totalmente vana ed inutile di fronte a questo tipo di emissioni”.
VeraLeaks, “che è sempre presente all’interno dello stabilimento grazie ad operai che rompono il muro omertoso creato da alcune organizzazioni ombra”, continua a testimoniare la “gestione illecita degli impianti di questo stabilimento nonostante questi stessi siano stati autorizzati dalla nuova autorizzazione integrata ambientale rilasciata dal ministero dell’ambiente e nonostante il parere negativo dell’istituto superiore di sanità e le opposizioni dei cittadini di Taranto”.
Manna ricorda che anche il reparto in oggetto “è sotto sequestro dal 2012 e quindi questi eventi dimostrano che gli stessi reati presi in esame dal processo ambiente svenduto continuano ad essere reiterati impunemente e a sfregio della cittadinanza tarantina che continua a subire ogni giorno un carico insopportabile di emissioni inquinanti che generano un insostenibile danno sanitario”.
Alla Procura di Taranto, fa sapere, “chiediamo di far cessare immediatamente questi reati e di assicurare i responsabili alla giustizia, ai parlamentari italiani ed europei chiediamo un atto di coraggio nel legiferare a contrasto di questi reati e allo stesso tempo di far valere le norme ambientali già esistenti, basterebbe applicarle”.
Al neo sindaco di Taranto Piero Bitetti, infine, “continuiamo a ribadire la richiesta di rimanere accanto ai cittadini in questa battaglia di legalità in un regime di illegalità perpetrata in cui è palese la violazione del diritto alla vita”.


