L’istituto critica la sottostima dei rischi sanitari nella produzione di acciaio. Marescotti: “In assenza di garanzie, chiediamo che non venga concessa l’autorizzazione a produrre”
L’Istituto Superiore di Sanità ha espresso forti perplessità sulla Valutazione di Impatto Sanitario (Vis) presentata da Acciaierie d’Italia per lo stabilimento di Taranto, mettendo in discussione l’autorizzazione a produrre dell’impianto siderurgico. Lo studio, commissionato dall’azienda, mirava a dimostrare la sostenibilità sanitaria di due scenari produttivi: 6 e 8 milioni di tonnellate di acciaio all’anno. Secondo l’azienda, l’adozione delle migliori tecnologie disponibili (Bat) avrebbe garantito emissioni entro le soglie di rischio accettabili in entrambi i casi.
Tuttavia, l’Iss ha individuato diverse criticità metodologiche nell’analisi che potrebbero aver portato a una significativa sottostima dei rischi per la salute dei cittadini. La bocciatura da parte del massimo organismo sanitario nazionale rappresenta un duro colpo per i piani produttivi dell’acciaieria.
“In assenza di garanzie concrete per la salute pubblica e alla luce del parere dell’Iss, chiediamo che non venga concessa l’autorizzazione a produrre – ha dichiarato Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink – È tempo che Taranto si liberi dalla minaccia dell’inquinamento e punti su un modello di sviluppo realmente sostenibile”.