La procura interviene dopo l’incendio che ha coinvolto una delle tubiere dell’impianto. Preoccupazione per i 70 lavoratori
Dopo l’incendio scoppiato ieri mattina, la procura di Taranto ha disposto il sequestro dell’altoforno 1 (Afo1) dell’ex Ilva. Il provvedimento è stato ordinato dal sostituto procuratore Francesco Ciardo ed eseguito nella notte dai carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico). L’Afo1, tornato operativo lo scorso ottobre dopo un lungo periodo di inattività, si ferma nuovamente.
Il sequestro dell’impianto è senza facoltà d’uso ed ha carattere probatorio.
La struttura legale di Acciaierie d’Italia ha già presentato istanza di dissequestro, sottolineando che l’incendio oltre a non causare feriti, è stato rapidamente gestito dai vigili del fuoco interni allo stabilimento.
La Fim Cisl in una nota fa sapere che «i circa 70 lavoratori addetti all’impianto sono stati ricollocati temporaneamente alla formazione. Ora, fermo restando tutti gli aspetti di sicurezza sui quali va posta la massima attenzione e sui quali abbiamo chiesto un confronto all’azienda, anche per capire le cause dell’incendio all’altoforno, è evidente che questi sviluppi ci preoccupano. – dichiara Vincenzo La Neve, coordinatore di fabbrica Fim Cisl. – Dobbiamo vedere se ci saranno eventuali, ulteriori ripercussioni lavorative a monte e a valle dell’impianto. E comunque quanto accaduto non ci voleva proprio in questa fase cruciale della vendita di Acciaierie».