“Occorre parlare di interventi e misure che mettano al centro i lavoratori, le loro problematiche e la sicurezza degli impianti”
“Questa storia non può e non deve concludersi con la sconfitta, ancora una volta, della salute e del lavoro, ed è per questo che, al netto del fatto che prendiamo atto della destinazione dei 250 milioni aggiuntivi ad Adi, dobbiamo necessariamente ribadire la necessità di ripristinare un fondo per le bonifiche, e ancora di mettere a disposizione dei commissari un budget di almeno un miliardo per la sicurezza degli impianti. Al contrario, il rischio è quello di svendere lo stabilimento, come si è fatto in passato, considerate le cifre di cui si vocifera.” Lo afferma in una nota Francesco Rizzo dell’esecutivo nazionale Usb.
“La politica giusta rispetto alla vertenza dell’acciaieria dovrebbe essere più protezionista, garantendo la presenza del socio pubblico, ma non come è avvenuto in passato, quando le varie denunce e segnalazioni dei sindacati cadevano puntualmente nel vuoto. Quindi non uno Stato presente solo sulla carta e di fatto assente, ma uno Stato pronto ad essere concreta garanzia per la tutela dei diversi interessi in gioco: la salute ed il lavoro.
Torno a chiedere che si parli di interventi e misure che mettano al centro i lavoratori, le loro problematiche di salute e lavoro appunto. – Sottolinea Rizzo – Lo dico quando siamo alla vigilia di un nuovo accordo di cassa integrazione, e sottolineo che tutta questa vicenda non può ricadere sui lavoratori, sulle cui teste vengono calate da troppo tempo decisioni che non li tengono in debito conto.
Il Governo quindi prenda in considerazione le nostre proposte: quella sul riconoscimento dell’amianto, dal momento che nella fabbrica sono presenti ancora 3000 tonnellate della sostanza nociva, quella sull’inserimento della siderurgia tra i lavori usuranti, ma anche sull’incentivo all’esodo, che si intreccia con il futuro della città, in modo da mettere i lavoratori in condizione di costruire, qualora lo volessero, una prospettiva diversa. Per questo, è utile sederci a un tavolo e ragionare su questi aspetti, per consentire ai lavoratori di fare una scelta, non costringendoli a subire decisioni prese da altri. – Conclude – Bisognerebbe parlare anche delle assunzioni, in particolare per Taranto e Genova, per garantire un ricambio generazionale in un ambito particolare come la siderurgia.”