“La richiesta è quindi di un ristoro per la grave situazione creatasi e di una risposta precisa per una platea di lavoratori che ancor di più da ieri, dopo la scadenza dell’accordo ministeriale del 2018, è in un vero e proprio limbo”
“Disatteso l’accordo ministeriale del 6 settembre del 2018, secondo cui, entro il 30 settembre del 2025, i circa 1600 lavoratori ex Ilva in Amministrazione Straordinaria, avrebbero dovuto essere riassorbiti, o comunque ricollocati. Cosa che, alla scadenza, ieri, non è avvenuta.” L’Usb, questa mattina ha incontrato la stampa per comunicare che, con il supporto tecnico dell’ufficio legale, si sta valutando una class action, attraverso la quale chiedere un risarcimento per la mancata assunzione nei tempi previsti.
Tre i punti di intervento illustrati: l’esigenza di avere un risarcimento per il danno di natura contributiva legata ai tanti anni di cassa integrazione, il danno alla professionalità per reiterata e forzata collocazione a riposo, che necessariamente ha fatto perdere professionalità e competenza tecnica, oltreché il danno patrimoniale dovuto alla ovvia decurtazione di parte dello stipendio.
“Riteniamo ci sia una culpa in vigilando in capo allo Stato, ed in particolare al Ministero del Lavoro ed il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che avrebbero dovuto farsi garanti del corretto rispetto dell’accordo, accordo che erediteranno e con il quale quindi dovranno avere a che fare gli eventuali acquirenti dello stabilimento. – Si legge nella nota – La richiesta è quindi di un ristoro per la grave situazione creatasi e di una risposta precisa per una platea di lavoratori che ancor di più da ieri, dopo la scadenza dell’accordo ministeriale del 2018, è in un vero e proprio limbo.”
Alla conferenza stampa, nella sede di Corso Umberto dell’Unione Sindacale di Base, erano presenti Francesco Rizzo, Esecutivo Nazionale Usb, Michele Altamura, Responsabile Ilva in Amministrazione Straordinaria Usb e l’avvocato Fabrizio Del Vecchio, ufficio legale Usb Taranto, nonché una corposa rappresentanza di lavoratori che sono in cassa integrazione ormai da 7 anni.