La convocazione era stata inviata da un’altra struttura sanitaria pugliese. L’azienda jonica precisa: “Il paziente stato seguito correttamente dal nostro servizio di ematologia”
“Ma quale intervento?” ha risposto incredula al telefono Cristina, vedova di un ex operaio dell’Ilva di Taranto, quando nei giorni scorsi ha ricevuto una chiamata dall’ospedale che le proponeva di operare il marito, morto ormai da un anno. Una storia kafkiana che mette in luce le criticità del sistema sanitario pugliese.
Antonio, 45 anni, è deceduto nel 2024 per un linfoma non Hodgkin a cellule T, dopo un’odissea iniziata con dolori addominali curati inizialmente con fermenti lattici dal medico di base. La coppia ha attraversato un lungo calvario diagnostico, spendendo circa 2000 euro in visite ed accertamenti specialistici privati, tra ecografie, TAC e consulti. Solo grazie a un ematologo privato è stata finalmente confermata la presenza di un linfoma, che richiedeva una biopsia urgente.
La svolta è arrivata con il ricovero al Santissima Annunziata di Taranto, dove Antonio è stato sottoposto all’intervento per la biopsia. Dopo la diagnosi definitiva, è iniziata la chemioterapia, ma il decorso della malattia è stato inesorabile. L’intervento chirurgico, per il quale era in lista d’attesa da circa due anni, non è mai stato eseguito.
L’Asl di Taranto, dopo un colloquio chiarificatore con la vedova, ha ricostruito l’accaduto, escludendo ogni responsabilità diretta. Come emerso dall’incontro tra la direzione sanitaria e la signora Cristina, la convocazione post mortem non è stata effettuata dall’azienda sanitaria tarantina, bensì da un’altra struttura pugliese dove il paziente era stato inizialmente preso in carico.
Il percorso presso l’Asl di Taranto era iniziato su indicazione dell’ematologo privato, che aveva indirizzato la famiglia al servizio di Ematologia dell’ospedale Moscati. Qui il paziente era stato tempestivamente accolto e seguito, in collaborazione con la Chirurgia del SS. Annunziata, struttura che la stessa vedova ha ringraziato pubblicamente per professionalità e umanità. La direzione sanitaria ha espresso vicinanza e supporto alla signora per la perdita subita e per l’increscioso episodio della convocazione.