Il commissario straordinario per i Giochi del Mediterraneo 2026 interviene sulla vicenda della ristrutturazione dello stadio tarantino: “La ristrutturazione per step sarebbe stata possibile inaugurando il cantiere 4 anni fa. Ora siamo in fortissimo ritardo e in 18 mesi dobbiamo realizzare lavori per 40 milioni di euro. Giocare contestualmente nella struttura mi sembra poco probabile, ma la risposta non dipende da me: sono progettisti e Prefettura che devono esprimersi”
Sulla vicenda dello stadio Iacovone di Taranto interviene anche il commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo 2026, Massimo Ferrarese, che questa mattina ha convocato una conferenza stampa per fare chiarezza sulla questione.
“Sono il primo tifoso del Taranto Calcio – ha dichiarato ai microfoni di CosmoPolisMedia – che senza dubbio è la realtà sportiva più rappresentativa del territorio. Se il cantiere per lo stadio Iacovone fosse stato inaugurato 4 anni fa, la ristrutturazione per step sarebbe sicuramente stata possibile, permettendo al contempo alla squadra di disputare le partite all’interno della struttura e alla tifoseria di assistervi. Purtroppo, però, in questo momento i miei progettisti mi hanno già comunicato che, a causa dei tempi ristrettissimi, questa soluzione non è possibile. Tuttavia, mi impegno ad affrontare la questione con i tecnici di Sport e Salute, chiedendo che si possa trovare un’alternativa che permetta alla squadra di giocare allo Iacovone in questo anno e mezzo”.
“Faccio i miei complimenti alla società rossoblù per i risultati che stanno raggiungendo – ha proseguito il commissario – sono vicino alla squadra ma la possibilità di giocare allo Iacovone, lo ripeto, non dipende da me, bensì dai progettisti e soprattutto dalla Prefettura: non so infatti se dove ci sarà un cantiere potranno accedere anche dei tifosi. Se questa soluzione sarà fattibile sarò felicissimo di comunicarla al Taranto Calcio”.
E a proposito degli investimenti previsti per il nuovo Iacovone afferma: “La cifra iniziale di 28 milioni di euro è suscettibile di variazioni anche importanti, arrivando anche a 40 milioni di euro, a seconda dei lavori e dei materiali che si vogliono utilizzare. Lo ribadisco: siamo in fortissimo ritardo, realizzare un lavoro del genere in un anno e mezzo non sarà semplice, quasi sicuramente alcuni impianti slitteranno oltre la tempistica dei Giochi. Se in più mi si chiede di giocare all’interno della struttura penso che preoccupazione e scetticismo in merito siano più che giustificati”.