La Cia Puglia si oppone fermamente alla proposta di posticipare l’attivazione del registro telematico dei cereali al 2026
Un nuovo scontro si profila tra il mondo agricolo e il Governo sulla questione del “Granaio Italia”. La Cia Puglia, per voce del suo presidente Gennaro Sicolo, si scaglia contro l’emendamento al Milleproroghe presentato da Fratelli d’Italia che mira a posticipare l’attivazione del registro telematico dei cereali al 1° gennaio 2026.

“È offensivo e inaccettabile – dichiara Sicolo, che ricopre anche la carica di vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani – Se il registro telematico verrà nuovamente rinviato, sarà chiaro che il Governo vuole deliberatamente prendere in giro agricoltori e consumatori italiani”. Il presidente definisce “tragicomica” persino la scritta “sovranità alimentare” sulla targa del Ministero dell’Agricoltura, alla luce di questa proposta di rinvio.
Il registro telematico, parte integrante del progetto “Granaio Italia”, rappresenta uno strumento fondamentale per monitorare e certificare sia il grano nazionale che quello importato, contrastando le speculazioni che negli ultimi anni hanno devastato il settore. I numeri parlano chiaro: da giugno 2022 a gennaio 2024, il prezzo del grano duro è crollato da 562 a circa 335 euro per tonnellata, mentre i costi di produzione sono saliti a oltre 1300 euro per ettaro.
La mobilitazione della Cia non è nuova: l’organizzazione ha già raccolto oltre 75mila firme con una petizione nazionale e ottenuto l’appoggio di 45 comuni pugliesi, rappresentativi di più di 1,2 milioni di cittadini. Tre grandi manifestazioni a Foggia, Bari e Roma hanno visto la partecipazione di migliaia di agricoltori che chiedono maggiori tutele per il settore.
“Ai consumatori – conclude Sicolo – rinnoviamo l’appello: acquistate solo pasta prodotta al 100% con grano italiano. È una scelta che tutela la vostra salute e la sopravvivenza della nostra cerealicoltura”. Un messaggio chiaro che sottolinea come la battaglia per la trasparenza della filiera cerealicola italiana sia più che mai attuale e necessaria.