domenica 10 Dicembre 23

Iacovone, Marcoleoni: “Quando la politica è debole diventa schiava della burocrazia”

Per il coordinatore cittadino di Taranto e consigliere nazionale di “Noi Moderati”, Pierfilippo Marcoleoni, il calcio diventa “metafora della vita di una comunità”

“La vicenda dello stadio Iacovone è la cartina di tornasole della nostra insipienza amministrativa. E dell’inconsistenza della politica locale“.

Con queste parole il coordinatore cittadino di Taranto e consigliere nazionale di “Noi Moderati”, Pierfilippo Marcoleoni, interviene sulle ultime notizie relative all’impianto calcistico tarantino.

“Come dichiarato dal presidente Giove al direttore di CosmoPolis, – afferma Marcoleoni – diventa impossibile fare calcio a Taranto senza un impianto sportivo. Senza un’interlocuzione serena e propositiva con il sindaco della città. Senza il calore e la passione dei propri tifosi. Senza incassi economici certi, voce importante nei bilanci di una società di calcio. Senza accertare le responsabilità di chi ha stoccato rotoli infiammabili sotto il settore della tifoseria ospite“.

“E’ semplicemente assurdo, poi, – continua – affermare che i lavori di sistemazione e riparazione allo Iacovone, dopo i brutti fatti di cronaca accaduti al termine della gara casalinga con il Foggia, siano stati realizzati quando non è così. Quando una Commissione per i pubblici spettacoli smentisce l’operato di tecnici e assessori comunali e certifica, invece, la perdurante inagibilità della struttura ubicata al quartiere Salinella”.

“Si riuscirà a far disputare per mercoledì prossimo, 25 ottobre, la partita a porte aperte al Taranto calcio? – si chiede il coordinatore cittadino di Taranto e consigliere nazionale di “Noi Moderati” – Oppure assisteremo, nuovamente, ad un nulla di fatto? In altre aree del pianeta realizzano autostrade, acquedotti, reti ferroviarie in pochi mesi; qui da noi, invece, anche semplici lavori di riparazione portano via settimane, mesi, anni“.

“Quando la politica è debole – conclude Marcoleoni – finisce con il diventare schiava della burocrazia, assoggettata alla stessa. Impossibilitata a dettare la linea perché la linea finisce con il subirla. Se ci pensate il calcio è metafora della vita di una comunità, rappresentazione fedele dei suoi punti di forza e delle debolezze che l’attraversano. E’ proprio così. Se qualcuno nutrisse dubbi a tal proposito, basterebbe farsi un giro dalle parti di Taranto“.

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