di Angelo Nasuto
Emerse problematicità per i lavori nell’area adiacente la chiesa di Sant’Agostino
L’ANAC (Autorità Nazionale anti corruzione) arriva puntuale e “tira le orecchie” sonoramente al Comune di Massafra. Nell’ormai già definito clima elettorale, in cui è immersa la Tebaide per il prossimo voto delle amministrative, si abbatte la nota di questo organismo nazionale di tutela, che con delibera n° 124 del 26 marzo scorso fa emergere molte anomalie nel provvedimento di esecuzione dei lavori nell’area adiacente la chiesa di Sant’Agostino.
Per la già caduta amministrazione comunale, mandata a casa lo scorso ottobre, si tratta di un ulteriore nota di demerito, che evidenzia in maniera lapalissiana una certa superficialità insieme ad incompetenze diffuse nell’affrontare momenti deliberativi importanti per la città. A segnalare l’intervento dell’ANAC, ben visibile sulle prime pagine del proprio sito Internet, non certo come vetrina di pregio per le dinamiche politico amministrative massafresi, è stata la già consigliera comunale Gaia Silvestri, la quale si era tanto battuta per ravvisare tali criticità nei provvedimenti sui lavori, in quanto Presidente della Commissione Controllo e Garanzia. “Mi sono studiata bene le carte e ho verificato il corso degli eventi – ha chiarito la Silvestri, esponente di spicco dell’opposizione in Consiglio Comunale – seguendo passo passo le procedure, con video e foto fatte sul posto e ponendo nelle sedi opportune interpellanze, mozioni e interrogazioni. Ma ci tengo a ricordare che puntualmente sono stata ignorata ed anche a tratti derisa per la mia pignoleria. Oggi c’è la netta riprova che il mio lavoro, oltre che necessario, avrebbe meritato più attenzione”.
L’ex pentastellata puntualizza che la sua attività era mirata a sollecitare la pubblica amministrazione con uno spirito puramente collaborativo a non commettere errori, cercando di eliminare criticità e contrasti con le normative.
Nelle undici pagine della delibera si evidenzia subito la prima criticità riguardante l’andamento temporale dei lavori, per altro di non rilevante complessità tecnica. Dall’anno di affidamento (2017) si va a all’approvazione definitiva (2020) per arrivare in poco tempo (2022) alla parziale consegna dei lavori, fino alla consegna totale prevista per il 2024. Oggi i lavori completati sono giunti solo al 5% e “dunque – si legge dall’ANAC – appare evidente come una tale situazione, sintomatica di un appalto gravemente rallentato nel suo corso, costituisca di per sé un potenziale fattore di danno per la collettività. Si mette in risaldo lo stato di abbandono di un’area caratterizzata da interessanti emergenze di natura archeologica e si ravvisa la specifica responsabilità del RUP (responsabile unico del procedimento)”.
Inoltre si individua come uno dei principali fattori di criticità la carente attività di progettazione (mancanze relative a particolari costruttivi, rilievi di sottoservizi o stralci di dettaglio sull’area archeologica). In tal senso la nota sostiene che la presenza di resti archeologici avrebbe dovuto suggerire una maggiore attenzione, con una verifica preventiva dell’interesse archeologico per la presenza di reperti, venuti alla luce anche durante gli stessi lavori.
Poi è stata elusa completamente la concertazione con gli altri enti interessati all’esecuzione del progetto con tre situazioni da segnalare: quella con i sottoservizi di luce e gas, l’iniziale mancata richiesta del parere all’Autorità di Bacino e la gestione degli espropri. Ed infine si segnala il pazzesco ritardo dei lavori, la cui consegna era prevista a gennaio 2024, quando oggi, all’aprile 2025, sono stati eseguiti appena il 5% degli stessi. Tenendo presente tutto ciò, nascono due considerazioni: il pronunciamento dell’ANAC dà uno spunto propulsivo ai cittadini, che notando incongruenze a provvedimenti sulla propria città, agiscono per ottenere un minimo di giustizia e risposte certe ai loro rilievi. E per loro questo pronunciamento rappresenta una vittoria inoppugnabile. La seconda considerazione riguarda l’attualità massafrese: con quale criterio di credibilità si presentano gli esponenti dell’ultima amministrazione in carica per le imminenti elezioni amministrative?