Dopo le accuse della Uil Fpl, le associazioni di volontariato intervengono in difesa del ruolo svolto nel servizio 118, denunciando mancanza di riconoscimento istituzionale
“In merito al comunicato diffuso dalla UIL FPL Taranto sul servizio 118, è doveroso fare chiarezza e ristabilire qualche verità che pare scomoda per qualcuno.” Inizia così la nota stampa a firma di Associazione Croce Verde Faggiano ODV, Associazione Croce Verde San Marzano ODV, Associazione Misericordia Palagiano ODV, Croce Rossa Italiana – Comitato di Taranto ODV
“Il servizio di emergenza-urgenza continua a garantire assistenza ai cittadini proprio grazie alle Associazioni di volontariato, sempre pronte ed organizzate con flotte di mezzi e uomini, senza mai tirarsi indietro dinanzi alle esigenze della Asl, coprono turni e postazioni che Sanitaservice, purtroppo, ad oggi, non riesce sempre a garantire”.
Le Associazioni, “continuano a percepire, per le postazioni chiamate a coprire, compensi tre volte inferiori a quelli erogati a Sanitaservice per la stessa tipologia di servizio, garantendo 2 ambulanze per ogni postazione, secondo i requisiti di legge richiesti. In 22 anni abbiamo creato un servizio di eccellenza secondo a livello nazionale per efficienza e professionalità. Il servizio da noi prestato è sempre stato svolto nel pieno rispetto di quanto richiesto dalla Regione: 4 assunti full time per postazione e il resto coperto con volontari, tutti istruiti e formati da noi associazioni. Dove eravate quando chiedevamo per i nostri ragazzi di poter incrementare le assunzioni, solo con qualche migliaio di euro in più, di almeno altre 4 unità ulteriori?
Oggi serviamo da serbatoio di soccorritori formati e certificati, che vengono selezionati per i vari bandi di assunzione periodicamente pubblicati. Si tratta sempre delle stesse persone che voi definite “sfruttate”. Non è una scelta di comodo, ma è una necessità dettata dai numeri e dai fatti, che chiunque lavori sul territorio conosce bene.”
Poi aggiungono: “Senza queste Associazioni – fatte di donne e uomini che operano con serietà, professionalità e spirito di servizio – molti cittadini si ritroverebbero senza servizio di soccorso. È bene ribadirlo, perché si dimentica troppo spesso che chi sale su un’ambulanza per un codice rosso o per un incidente non ha tempo di aspettare le promesse sindacali: vuole un soccorso efficace e immediato.
Inoltre, non possiamo non chiederci se una parte del cosiddetto “disastro annunciato” non sia da imputare proprio a chi, negli anni, ha cavalcato slogan e rivendicazioni senza preoccuparsi di accompagnare realmente l’internalizzazione con proposte organizzative serie e di buon senso.
Chi oggi grida allo scandalo ha forse qualche responsabilità nel fallimento di un sistema che continua a reggersi solo grazie al supporto di chi, ogni giorno, ci mette la faccia, il tempo e la fatica.?
Il servizio 118 non ha bisogno di sterili contrapposizioni ideologiche, ma di collaborazione concreta, di rispetto per chi lavora sul campo e di soluzioni reali per garantire un diritto fondamentale come la salute.”
Chi non se ne rende conto, dovrebbe spiegare ai cittadini perché, invece di supportare ogni forza utile a migliorare il servizio, continua a preferire la polemica fine a se stessa.
Le Associazioni di volontariato restano – fino a prova contraria – un presidio di solidarietà, professionalità e impegno civile, riconosciuto dalla legge n. 117/2017. Senza le Associazioni, il 118 sarebbe davvero un disastro annunciato.