Nella regione pugliese sono andati in fiamme più di 8 mila ettari. Il Sud resta l’area più colpita
Per il 205 bollino rosso per le foreste italiane colpite da numerosi incendi e dalla crisi climatica. È quello che emerge dal nuovo report di Legambiente, presentato a Roma nella giornata di ieri, che ci restituisce dati poco confortanti. Sono 94.070 gli ettari di territorio che sono andati in fumo, quasi il doppio del 2024 (50.525).
L’area più colpita resta quella del Sud Italia, Sicilia (49.064 ettari bruciati e 606 incendi), Calabria (16.521 ettari e 559 eventi), Puglia (8.009 ettari e 114 incendi), Campania (6.129 ettari e 185 eventi) sono le regioni più interessate dai roghi. In queste classifica troviamo anche il Lazio, la Basilicata e la Sardegna. A livello provinciale, invece, quelle più colpite sono quelle siciliane di Agrigento, Caltanissetta e Trapani, seguite da Cosenza e Foggia.
Insieme all’aumento degli incendi, si affianca anche la crisi climatica che rende le foreste più fragili anche a causa di eventi meteo sempre più estremi e le ondate di siccità, Infatti, secondo Copernicus, l’estate del 2025 per l’Italia è stata la quinta più calda registrata dal 1950, segnando un’anomalia termica di +1.62° C. Inoltre, la penisola sta perdendo dei preziosi alleati nella cambiamenti climatici essendo le foreste pozzi naturali di assorbimento e stoccaggio di anidride carbonica (CO2).
“Il settore forestale – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è fondamentale per la transizione ecologica e la crescita della bioeconomia circolare, perché le foreste forniscono materia prima rinnovabile e offrono opportunità di sviluppo per i bio-prodotti più adatti a ridurre la dipendenza dai materiali e combustibili di origine fossile. L’Italia, paese ricco di foreste, deve recuperare i troppi ritardi accumulati sino ad oggi. Per fare ciò, serve una maggiore coerenza e integrazione tra le politiche nazionali, regionali con le strategie comunitarie e globali; ma anche un cambio di passo delle Regioni nell’attuazione delle politiche territoriali, e per questa ragione nei primi mesi del 2026 organizzeremo Foreste in Tour con una serie di tappe organizzate in alcune Regioni. – Conclude – Inoltre, occorre destinare risorse ordinarie adeguate al settore forestale, includendo anche per la messa a dimora di alberi in aree urbane, e prevedere agevolazioni per imprese che investono in green jobs”.


